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Nove anni senza Petru Birlandeanu

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NAPOLI – In Italia le vittime innocenti delle mafie sono oltre 900. La Campania è una delle regioni che conta il maggior numero di morti per errore. Persone uccise per sbaglio, per uno scambio di persona, perché avevano fatto il proprio dovere. Tra le vittime di camorra c’è anche Petru Birladeanu, il giovane musicista rumeno ucciso dalla camorra nel 2009, cui è intitolata, dal 2016, la stazione ex Cumana di Montesanto, nel cuore di Napoli. Il fisarmonicista rumeno si esibiva lì ogni giorno. Lì è custodita, in una teca, la sua fisarmonica.

Ogni anno Eav (Ente Autonomo Volturno) e il presidio di Libera Vomero-Arenella – a lui intitolato assieme ad un’altra vittima, Gianluca Cimminiello – lo ricordano nel giorno dell’anniversario della sua morte. Nel corso della manifestazione ci sono stati l’intervento musicale di Roberto Ormanni e la lettura di una poesia di Emilio Vittozzi accompagnato dalla fisarmonica di Valerio Iermano. Tanti i partecipanti, soprattutto tra i dipendenti Eav, sollecitati nei giorni passati anche dal sindacato Orsa.
Alla manifestazione l’assessore ai Giovani del Comune di Napoli Alessandra Clemente, anche lei figlia di una vittima innocente, ha dichiarato che «abbiamo il dovere come città di avere come riferimento la figura di Petru perché qui è stato ammazzato dalla violenza criminale della nostra città, dalla camorra. Siamo qui per formare la coscienza civile contemporanea del nostro territorio».

di Ciro Oliviero

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