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Da casa del boss a maglificio: la storia di “Villa 100Quindici Passi”

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_E4N0025AVELLINO – “La confisca di un patrimonio accumulato attraverso l’attività illecita della camorra costituisce il successo della legalità e dello Stato. Ma le mafie sono ancora, specie nel Sud, un peso grave e insopportabile che brucia lo sviluppo dei territori. Dobbiamo chiedere maggior protagonismo da parte di tutti per la legalità, per convincerci che agire legalmente conviene, oltre che rappresenta un valore etico civile e democratico per tutti noi” sono le parole del Vice Ministro all’Interno Filippo Bubbico, che lo scorso 30 maggio ha partecipato all’inaugurazione dei lavori di ristrutturazione di  Villa 100Quindici Passi, a Quindici, in provincia di Avellino.
La Villa sarà trasformata in un maglificio e sarà uno dei rari casi in Italia, unico in provincia, in cui un bene immobile confiscato alla criminalità viene messo al centro di un progetto di economia sociale a carattere industriale.

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Confiscata al clan Graziano nel 2009, la Villa è stata liberata soltanto nel 2012, grazie al lavoro costante che Libera Avellino ha svolto in collaborazione con l’amministrazione comunale.
Da allora Villa 100Quindicipassi è stata sede di alcune tappe del Festival dell’Impegno civile, mentre durante l’estate ragazzi giunti da tutta Italia hanno partecipato ai campi di lavoro organizzati da Libera per portare il proprio contributo ai lavori.
Contemporaneamente infatti si è avviato un vero e proprio progetto di riconversione a fini sociali che prevede, al termine dei lavori di adeguamento (entro due mesi circa), l’apertura di un laboratorio di maglieria artigianale che realizzerà soprattutto articoli tecnici per forze di polizia.
Grazie in particolare al contributo di Fondazione con il Sud, il progetto del maglificio è stato
redatto nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Le(G)ali al Sud, e realizzato grazie alla collaborazione dell’Istituto Tecnico per Geometri di Avellino ‘Oscar D’Agostino’, dell’associazione Libera, del Comune di Quindici e della cooperativa Oasi Project, che si occuperà operativamente della gestione della struttura produttiva.
“Un sogno che si realizza – spiegano Liberato Santaniello, sindaco di Quindici, e Marco Cillo di Libera – a discapito di quanti pensavano che tale dovesse rimanere. C’è voluta tanta caparbietà e impegno personale ma alla fine il risultato è stato raggiunto. Un risultato che premia coloro che ci hanno creduto e soprattutto le persone che ne potranno beneficiare. Un grazie a quanti ci hanno supportato e consentito di offrire un’alternativa ad una terra troppo a lungo martoriata”.
E infatti, come conclude il vice Ministro Bubbico, “La bellezza di questi luoghi stride con la violenza delle organizzazioni criminali. Dobbiamo essere capaci di restituire non solo alla bellezza paesaggistica e naturale di questi luoghi ma anche una bellezza che possa essere misurata sulla qualità sociale”.
                                                                                                     di Ortensia Ferrara
                                                                                      foto di Giovanni Centrella

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