Connettiti con noi

Italia

Stupro di gruppo:per la Consulta no al carcere

Pubblicato

il

Ascolta la lettura dell'articolo

ROMA- No alla custodia cautelare in carcere per il reato di violenza sessuale di gruppo qualora il caso concreto consenta di applicare misure alternative. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 275, comma 3, terzo periodo, del Codice di procedura penale. I «gravi indizi di colpevolezza». si legge nella motivazione, non rendono automatica la custodia in carcere. La decisione segue quanto già stabilito in relazione ad altri reati, tra cui il traffico di stupefacenti, l’omicidio, e delitti a sfondo sessuale e in materia di immigrazione.
PRECEDENTE IN CASSAZIONE – Sul punto si era pronunciata analogamente la Corte di Cassazione nel 2012, accogliendo il ricorso di due imputati per lo stupro subìto da una minorenne a Cassino. Il Tribunale di Roma aveva confermato il carcere nell’agosto 2011, ma la Cassazione motivò così la sua decisione: «L’unica interpretazione compatibile con i principi fissati dalla sentenza 265 del 2010 della Corte Costituzionale è quella che estende la possibilità per il giudice di applicare misure diverse dalla custodia in carcere anche agli indagati sottoposti a misura cautelare per il reato previsto all’art. 609 octies c.p.». In pratica recependo il dettato della Consulta del 2010 e l’indicazione della Corte di Strasburgo

 redazione online (corriere.it)

 

Agenda

medolla 22 ore fa

Dossier diocesano: ad Acerra l’emergenza è la povertà educativa

Gravetti 3 giorni fa

Femminicidi, abusi digitali, paura di denunciare: perché il 25 novembre riguarda tutti noi

Gravetti 7 giorni fa

GIO.V.E., il progetto che rimette al centro i giovani del Rione Sanità Speciale SEMI DI BENE

medolla 1 settimana fa

GIORNATA MONDIALE INFANZIA, IL MONITO DI CESVI: “FUTURO DELL’UMANITÀ A RISCHIO”

Salta al contenuto