Una vacanza estiva lontani da smartphone e tablet per rilassarsi veramente e sentirsi bene con se stessi; è questo il consiglio che sentiamo di dare. E visto che siamo in vena di consigli, vi proponiamo una selezione di libri, a cura della collega Nadia Labriola, da portare con se per passare in completo relax il vostro periodo di ferie.

  • NON DIRMI CHE HAI PAURA                                                                                  (Giuseppe Catozzella- Universale economica Feltrinelli)

Con le sue 240 pagine Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella racconta la toccante storia di Samia Yusuf Omar, una ragazza somala con il sogno della corsa nel sangue, e che vive in un quartiere di Mogadiscio, Bondere, dove fin da piccola si allena come può. I mezzi sono pochi, le opportunità ancora meno, ma Samia aiutata dal suo amico Alì si allena e prosegue diritta per la sua strada. A Mogadiscio la spiaggia c’è, il mare è grande, e accogliente. Tuttavia andare in spiaggia è rischioso perché si può essere troppo espositi ai cecchini, e Samia non imparerà mai a nuotare. Sarà anche questo, negli anni a venire, a decretare il suo destino. 

La storia di questa ragazza, simbolo di speranza e riscatto, risale al 2008 quando la giovane somala si presentò, a 17 anni appena compiuti, ai Giochi Olimpici di Pechino, nella gara dei 200 metri. Alcuni anni più tardi, alla vigilia dei Giochi di Londra, quando si ebbe notizia della sua morte mentre su un barcone stava compiendo la traversata per raggiungere l’Europa per poi provare a prendere parte alla sua seconda olimpiade. Questa storia così tragica e particolare è stata raccontata in modo magistrale dallo scrittore Giuseppe Catozzella nel libro “Non dirmi che hai paura”  che ha avuto la capacità di far conoscere in tutto il mondo la vicenda umana di questa ragazza somala e di far rivivere da vicino i drammi, i sogni e le aspettative infrante di una giovane afflitta dalla guerra, dai conflitti religiosi, e uccisa nel tragico turbinio della tratta dei profughi, che per lei era divenuta l’unica strada possibile per poter provare a vivere il suo sogno sportivo. La sua storia è stata anche raccontata in un film.

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