Dopo dieci mesi di attesa, iniziano finalmente in questi giorni i lavori di allaccio alla rete elettrica della Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale (CERS) costituita presso la Casa del Fanciullo, nel quartiere napoletano di Barra. Si tratta di un progetto sostenuto dalla Fondazione con il Sud in collaborazione con il Banco dell’energia, che cofinanzia i costi per gli impianti, con la Parrocchia Maria Santissima di Caravaggio come soggetto responsabile e la partecipazione di 3E, Euricse e del Centro della Gioventù.
«Siamo felici che i lavori finalmente partano – dichiara il diacono Gennaro Zuccoli, presidente della Comunità Energetica – ma non possiamo tacere la profonda amarezza per il ritardo che abbiamo subito. Avevamo presentato la richiesta ad agosto 2024. I permessi sono arrivati solo dieci mesi dopo. Un’attesa che ha bloccato un progetto già pronto, utile al territorio, con un impatto sociale immediato».
La Comunità Energetica “Casa del Fanciullo” non punta solo a produrre energia pulita, ma a generare anche coesione e solidarietà. Il ricavato dall’energia immessa in rete e il risparmio energetico della parrocchia serviranno infatti a sostenere servizi destinati a circa 40 famiglie in difficoltà, selezionate tramite il centro di ascolto parrocchiale: la mensa per i poveri “Don Vincenzino Sica” e l’emporio solidale “Madre Claudia Russo”. In programma anche un sistema di premialità per cittadini in condizione di fragilità che adottano comportamenti sostenibili, come la raccolta differenziata o il risparmio energetico, convertibili in crediti da utilizzare nell’emporio.
«Siamo nel cuore della periferia est di Napoli – continua Zuccoli – in un territorio che ha bisogno di concretezza, non di ostacoli burocratici. Questa non è solo energia: è dignità, è futuro, è speranza. Ma dieci mesi di silenzio e attese dimostrano che le comunità energetiche solidali oggi non hanno un vero interlocutore. Chi ci tutela? A chi possiamo rivolgerci quando tutto si blocca per motivi che non dipendono da noi?»
Il diacono rilancia infine un appello alle istituzioni: «La transizione ecologica o è anche sociale, o semplicemente non è. Ci auguriamo che la nostra esperienza diventi un caso positivo da cui partire per migliorare i meccanismi di autorizzazione, prevedere corsie preferenziali per i progetti del terzo settore e creare canali di confronto stabili con chi, come noi, opera ogni giorno per il bene comune».
Con l’avvio dei lavori, la CERS “Casa del Fanciullo” si prepara a diventare un presidio permanente di energia pulita e solidarietà in uno dei quartieri più complessi della città.