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NAPOLI, AL VIA IL FORUM REGIONALE Sprar/Siproimi Campania

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NAPOLI – Un nuovo coordinamento a livello regionale per sviluppare un nuovo modello di accoglienza dei richiedenti asilo, in momento di forte cambiamenti dovuti al superamento oramai prossimo del progetto Sprar e la sua sostituzione con il Siproimi, il Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati. Il nascente Forum Sprar/Siproimi Campania, riunitosi per la prima volta nella sala giunta di Palazzo San Giacomo, ha l’intento di costruire un modello condiviso legate alle pratiche di integrazione degli stranieri e richiedenti asilo. «La linea guida del nostro Comune sarà quello di tenere attivo questo coordinamento stabilendo una ciclicità e frequenza di incontri con tavoli tecnici che riguardino sia la prassi tecnico/amministrativa con personale comunale per la progettazione» spiega l’assessore ai Diritti di cittadinanza e alla Coesione sociale del Comune di Napoli Laura Marmorale, tra le promotrici del progetto. Il nuovo Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale non è ancora ufficialmente nato, manca infatti il decreto del Ministero dell’Interno, lasciando in mezzo al guado centinaia di operatori capaci di essere un punto di riferimento per chi desidera una nuova vita provenienti da mondi lontani. «È necessario – aggiunge la Marmorale – tenere insieme, come enti locali, una exit strategy per tutti quei migranti che finora rientravano nelle categorie accoglibili nello Sprar e che domani non lo saranno più. Queste persone avranno bisogno di un percorso di reinserimento che sarà molto repentino e brutale di quello c’è adesso immaginando anche un percorso mutualistico». Ad appoggiare gli intenti del Forum anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris «Vogliamo mettere insieme le esperienze virtuose, concrete e positive di accoglienza del nostro Paese. In Campania, come in tutt’Italia, in tanti hanno fatto integrazione creando comunità coese e dimostrando che l’immigrazione non è un business ma significa vivere in un mondo dove c’è più pace e fratellanza distruggendo la propaganda odiosa che ha messo in campo questo governo mentre i sindaci sono sul pezzo che si confrontano con le persone che esistono». Il primo cittadino ricorda: «La nostra Costituzione ci dice che tutti sono uguali di fronte alla legge e quindi i diritti vanno garantiti a tutti eliminando tutte quelle situazioni in cui l’immigrazione può diventare un peso e far scaturire conflitti sociali».

di Antonio Sabbatino

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