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Giornalisti vs Detenuti: sfida a suon di gol nel carcere di Poggioreale

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SAM_2787NAPOLI- Tirare calci ad un pallone per favorire l’ integrazione sociale: è la mission dell’iniziativa “Diamo un calcio all’ indifferenza”, giunta alla seconda edizione, promossa dalle associazioni “La Mansarda” e “Aleph Service”.  Un’amichevole di calcio, tra le mura del carcere di Poggioreale, che ha visto sfidarsi stamattina, giornalisti sportivi e una parte dei detenuti dei padiglioni Livorno e Firenze. Un’occasione che si propone come momento di interazione e di risocializzazione del condannato, fondendo sport e sociale.  Il triangolare, il cui calcio d’inizio è stato battuto dal giornalista Carlo Alvino, è stato vinto dalla squadra del padiglione Livorno. I giocatori- di età compresa tra i 20 e i 35 anni-  che si sono aggiudicati il primo premio, non hanno trattenuto l’emozione: «E’ un onore per noi essere qui- dichiarano- avremmo vinto anche se la coppa non fosse stata tra le nostre mani. Correre all’aria aperta e divertirsi è già un grande privilegio».

  La partita è stata pretesto, così come dichiara Antonio Fullone, Direttore del Penitenziario- «per iniziare a costruire dei ponti, necessari ed indispensabili tra la Casa Circondariale e la comunità esterna». L’evento, si inserisce in una più ampia progettualità che pone il detenuto, i suoi problemi e le sue esigenze al centro di attività volte a rieducare e a favorire il reinserimento lavorativo. «Mancano pochi giorni alla mia scarcerazione -dichiara Fabio- dopo 6 lunghi anni di prigione e questa partita la ricorderò come uno dei momenti belli di questa mia esperienza». «Attribuiamo allo sport- dichiarano i promotori della sfida Samuele Ciambriello e Luca Sorrentino-una valenza pedagogica importante, è per questo motivo, che siamo decisi a non abbandonare proposte come queste. Il calcio, nella fattispecie, può essere una componente fondamentale nel percorso di crescita e di rieducazione dei detenuti, poichè, rappresenta un veicolo di valori educativi fondamentali quali tolleranza, spirito di squadra, lealtà. Il triangolare è un’occasione per andare oltre le mura dell’indifferenza sul tema del carcere e più in generale su quello della giustizia».

                                                                                 di   Carmela Cassese

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