PALERMO. E’ una donna palermitana, monoreddito con due figlie a carico, di cui una con disabilità, la prima a ricevere il microcredito previsto dalla legge regionale siciliana 11/2010.
Alla signora Elena è stato consegnato un assegno di sei mila euro che utilizzerà prevalentemente per gli studi delle sue figlie. La signora lavora con un contratto a tempo indeterminato come inserviente in una comunità per disabili e presenta quindi tutte le garanzie per potere inseguito restituire la somma nei tempi dovuti. La consegna è avvenuta nella sede storica del Banco di Sicilia, adesso Unicredit, di corso Vittorio Emanuele, dall’assessore regionale per l’economia, Gaetano Armao e dal direttore generale di Unicredit, Roberto Nicastro.
IL PROGETTO. Il microcredito è uno strumento per tamponare temporaneamente le difficoltà che si può ritrovare a vivere una famiglia per le cause più diverse: uno sfratto, le riparazioni di una casa, una visita medica, le spese scolastiche. Cinquanta enti no-profit avranno il compito di segnalare le famiglie interessate, informandole sull’iter che dovranno seguire per ricevere la somma di denaro.  Per accedere al microcredito le famiglie devono avere un indicatore Isee non superiore a 13 mila euro, entrate derivanti da attività lavorative o da altre fonti e  una situazione di temporaneo disagio economico. La somma elargita dalla banca non potrà essere utilizzata per spese accessorie come l’acquisto di un auto o altro ma dovrà essere spesa per esigenze di carattere abitativo, motivi di salute, percorsi di istruzione dei figli. Le famiglie richiedenti devono presentare l’istanza a una delle 50 strutture no-profit che hanno siglato la convenzione con la regione. Le onlus sono responsabili dell’attività di accompagnamento e tutoraggio del nucleo familiare, verificando le condizioni socio-economiche dei richiedenti, le motivazioni e la sostenibilità economica del prestito. L’importo massimo di ogni finanziamento di microcredito non può superare la cifra di sei mila euro.
LE BANCHE. “Il microcredito è un segno importante che rompe il circuito dell’assistenza accompagnando le famiglie nel loro percorso di autonomia – spiega Sergio Librizzi, referente regionale della Caritas -. In questo modo siamo fuori dalla logica del passato improntata tutta ad un approccio assistenzialistico. Riteniamo che allo scopo altrettanto rilevante è il ruolo delle onlus che accompagneranno le famiglie verso il superamento delle loro difficoltà temporanee. Non è un contributo a fondo perduto ma un prestito a tempo determinato che può essere un buon deterrente verso le scivolate nell’usura”. Il Fondo è amministrato da Banco di Sicilia – Unicredit che si è aggiudicato la gara di servizio di tesoreria e di gestione del fondo di garanzia nonché per l’attività di erogazione, svolta anche dalle 28 banche di credito cooperativo della Sicilia che hanno messo a disposizione la loro rete di sportelli.
 

di Mirko Dioneo

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