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Polizia di Stato e cittadini, la terapia del bello per riprendersi da uno choc

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IMG_5672NAPOLI – Il principio dell’accoglienza e della rassicurazione. La terapia del bello per riprendersi da uno choc come può esserlo una rapina. Dall’esperienza nasce la solidarietà. Paola P. architetto componente dell’associazione SOS solidarietà obiettivo sostenibile Napoli onlus ha deciso così di donare quanto di più bello avesse all’ufficio denunce della Questura di Napoli. In via Medina è dovuta entrare proprio a seguito di un fatto brutto. «Mi avevano scippato e quindi decisi di sporgere denuncia direttamente in Questura». Paola rievoca la paura vissuta in quei momenti. La voglia ed il bisogno di un abbraccio virtuale che potesse essere sprigionato dal luogo in cui partono i guardiani della città. «Non mi sentivo a mio agio, continuavo a percepire quella sensazione triste – spiega Paola – cercavo in questo ufficio qualcosa di familiare e per me quel qualcosa è il senso dell’estetica, della funzionalità e delle sensazioni che può sprigionare un posto».
 L’obiettivo dunque era quello di ricercare nell’ambiente circostante un qualcosa di familiare che potesse sprigionare sicurezza e tranquillità. «Così ho deciso di ‘arredare’ l’ufficio al piano terra della Questura – dichiara Paola – Ho donato dei quadri, rappresentano il Vesuvio in diverse prospettive e poi sono colori caldi che hanno allontanato la freddezza di questo luogo, c’è una gigantografia del Maschio Angioino e presto arriverà un tavolo che sarà posizionato nella zona dell’ufficio passi per consentire una certa comodità non solo a chi deve presentare una denuncia ma anche a chi deve semplicemente compilare moduli».
La Questura quindi dice addio a quell’ufficio algido e apre così ancora di più ai cittadini. «C’è una collaborazione importante e quotidiana con la gente – spiega il primo dirigente Michele Spina capo dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico – ed è una collaborazione che si basa sul concetto di prossimità partendo da quello che è il poliziotto di quartiere e arrivando al piano di sicurezza Aracne che ha una sua organizzazione nella prevenzione del crimine e del pronto intervento.  Ma voglio ringraziare pubblicamente l’architetto e l’associazione per averci consentito di presentarci ai cittadini con una nuova veste che aumenta la percezione del livello di sicurezza dopo aver subito un’emozione forte che può essere la paura».
 

Di Maria Elefante

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