ROMA. Al 30 giungo 2012 sono 25.453 le persone di cui non si ha più notizia e ancora da rintracciare in Italia. È quanto riporta la Nona relazione semestrale del Commissario Straordinario del governo per le persone scomparse presentata stamattina al Viminale in conferenza stampa. Il dato, che parte dal 1 gennaio 1974, ha visto un incremento delle denunce nell’ultimo anno del 9,78%, al 30 giugno di quest’anno l’ammontare complessivo delle denunce superava le 115 mila (quando nello stesso mese del 2011 erano 105.366), di cui quasi 90 mila sono i ritrovati. Gli scomparsi da ricercare, invece, nell’ultimo anno sono cresciuti del 4%. Degli oltre 25 mila, 9.396 sono italiani e 16.057 stranieri. “Se si considera che dal 2007, anno di costituzione dell’Ufficio del Commissario straordinario per le persone scomparse, al 31 dicembre 2011, l’incremento annuo medio delle denunce di scomparsa si attestava intorno alle 9 mila segnalazioni, è agevole riscontrare che l’incremento di quest’ultimo periodo è ancora più significativo di quelli registrati negli anni precedenti”.
DOVE. Le regioni dove il fenomeno risulta essere più importante sono il Lazio, che guida la triste classifica con oltre 19 mila denunce di scomparsa e 6.406 persone ancora da ritracciare. Sono oltre 3mila le persone ancora da ricercare in Lombardia, 3.022 in Campania, 2.361 in Sicilia e 1.801 in Puglia. Una classifica, ha spiegato il commissario straordinario del governo per le persone scomparse, Michele Penta, che non cambia da oltre 4 anni. Per quanto riguarda l’età degli scomparsi, invece, i maggiorenni ancora da rintracciare sono 14.855, divisi quasi a metà tra italiani e stranieri. Gli over 65 invece sono 1.600, di cui 1.261 sono italiani e 339 stranieri. Diversa, invece, il quadro dei 10.598 minorenni da rintracciare: sono italiani 1.691, mentre gli stranieri sono 8.907.
PERCHE’. Tra le motivazioni riportate alle autorità al momento della denuncia, spiccano quelle “non determinate” poiché prima del 2007 non era obbligatorio indicare il motivo al momento della denuncia. Diventano, quindi, più importanti le percentuali delle motivazioni quali l’allontanamento da istituto o comunità  anche se solo al 16%, l’allontanamento volontario (12%), possibili disturbi psicologici (2%), mentre l’1% riguarda la sottrazione da coniuge ad altro coniuge di un minore, un fenomeno cresciuto nell’ultimo anno del 9,5% . Basso il numero degli scomparsi, in totale 89, dovuti a possibili vittime di reato.
I DATI. Dai dati emerge con una certa evidenza, infine, l’aumento nell’ultimo anno preso in considerazione dell’allontanamento da istituti o comunità, un +27,3%. Il dato, ha quasi le stesse percentuali di incremento per gli italiani e gli stranieri (22% contro 28%), ma in termini assoluti si tratta di un fenomeno che riguarda soprattutto i minori stranieri, passati da 2.469 a 3.164 in un solo anno. “L’incremento degli allontanamenti da comunità e istituti ha avuto un enorme sviluppo – ha spiegato Penta – per il fatto che i minori stranieri non accompagnati che vengono sistemanti in queste case di accoglienza ci stanno poco e poi vanno via. Il nostro è un Paese di transito”. Sono 135, invece, gli italiani scomparsi all’estero, 115 maggiorenni e 20 minorenni. Sono 831 invece, i cadaveri non ancora identificati.

di Davide Domella

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