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Il Piccolo Principe: un faro per i giovani della periferia est di Napoli
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Quelli che un tempo erano “scugnizzi” oggi sono “piccoli principi”. Bambini e ragazzi che avrebbero forse preso un’altra strada, se non avessero incontrato sul proprio cammino gli operatori del centro socio-educativo “Il Piccolo Principe”, gestito a San Giovanni Teduccio dalla cooperativa sociale “Terra e Libertà”, che il prossimo 20 novembre, nella Giornata internazionale dei diritti dell’Infanzia, spegne la sua 21esima candelina.
Ce ne parla Gigi Tarallo, presidente della cooperativa che dal 1994 si prende cura dei minori del quartiere: «Di qui sono passati Giuliano, che poteva disperdersi perché il suo destino sembrava segnato, invece ha studiato, oggi ha 31 anni, lavora in Polizia ed è diventato papà un mese fa». Un’altra punta di diamante del centro – diventato in questi venti anni un punto di riferimento per le famiglie nonché presidio di legalità del territorio – è Wanda, anche lei “ex scugnizza” che oggi sta studiando Scienze dell’Educazione e si candida a diventare la futura responsabile del Piccolo Principe.
«Quello che ci rende davvero orgogliosi è poter toccare con mano questi straordinari risultati. Oggi quelli che 21 anni fa erano bambini sono degli adulti, molti sono diventati genitori e mi portano i loro figli per farmeli conoscere; alcuni hanno intrapreso il lavoro di educatori ed animatori, passando dall’altra parte della barricata. È una soddisfazione enorme. Certi legami non si spezzano». È il commento di Tarallo, che aggiunge: «Non sono mancati momenti di crisi in questi anni ma abbiamo resistito, non ci siamo mai annoiati e oggi ripartiamo».
Il responsabile del CSE di San Giovanni racconta così gli esordi: «Aprendo il Piccolo Principe venti anni fa, siamo stati coraggiosi ma di un coraggio “necessario”: il contesto in cui ci si muoveva era caratterizzato dal vuoto totale sia in termini istituzionali, sia in termini di esperienze simili alle nostre. Oggi la situazione, per fortuna, è nettamente migliorata».
Circa un migliaio i bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni seguiti in questi anni dalla struttura, che svolge ogni giorno attività di supporto scolastico e laboratori ludico-ricreativi. «Siamo diventati un luogo accogliente – spiega Gigi Tarallo – Capace di creare percorsi di reale emancipazione per i bambini a rischio della periferia est di Napoli, perché avessero gli stessi diritti e le stesse opportunità di bellezza degli altri bambini napoletani. Oggi raccogliamo ciò che abbiamo seminato, affrontando anche nuove sfide per il futuro. Come quella dell’autofinanziamento».
Ricordiamo infatti che il CSE non riceve denaro pubblico, per cui diventano particolarmente importanti finanziamenti come quello dell’8XMille della Chiesa Valdese, che permetterà ora al Piccolo Principe di diventare “stellare”, andando a consolidare le attività di supporto scolastico e i momenti ludico-ricreativi, oltre a creare nuovi momenti di confronto con le famiglie.
Un augurio per il futuro? «Continuare a viaggiare sempre fisicamente ma anche con la fantasia, sulle orme del protagonista del romanzo di Antoine de Saint-Exupéry».
di Maria Nocerino






