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Napoli, tappa di pace per “Med 25 – Le Bel Espoir”

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La città di Napoli ha accolto una tappa cruciale del progetto internazionale “Med 25 – Le Bel Espoir”, un’odissea di pace e dialogo che vede protagonisti duecento giovani provenienti dalle cinque sponde del Mediterraneo. L’iniziativa, promossa in continuità con gli “Incontri del Mediterraneo” svoltisi con papa Francesco a Marsiglia nel 2023, si svolge a bordo della nave scuola a tre alberi “Le Bel Espoir”, trasformata in una vera e propria “scuola della pace” itinerante.
Da marzo a ottobre 2025, la nave ha solcato le acque del “Mare Nostrum”, toccando una trentina di porti e imbarcando in otto diverse sessioni gruppi di 25 giovani, di età compresa tra i 19 e i 35 anni, di diverse nazionalità, culture e fedi religiose. L’obiettivo è quello di costruire concretamente la fraternità e la comprensione reciproca, valori fondamentali in un’area segnata da conflitti e divisioni.
In linea con lo spirito di quest’esperienza, l’Arcidiocesi di Napoli si fa ponte e luogo di ascolto per le nuove generazioni, mettendo in risalto la necessità di “fare la pace” attraverso l’incontro e l’educazione alla non-violenza, al servizio della giustizia e della pace. Questo coinvolgimento sottolinea come la costruzione della pace non sia solo un ideale politico, ma un cammino spirituale e umano che coinvolge attivamente le realtà ecclesiali.
Sintesi degli incontri
La tappa di Napoli è stata l’ottava e ultima sessione di navigazione prima dell’arrivo finale a Marsiglia.
Durante il periodo di sosta nel porto partenopeo, i giovani partecipanti, che a bordo hanno condiviso la vita marinara e i compiti quotidiani, affrontando le sfide del dialogo, si sono preparati a condividere le loro esperienze e riflessioni con la comunità.
Gli incontri a terra, organizzati in collaborazione con l’Arcidiocesi, si sono concentrati sul tema della “Costruzione della Pace”, il filo conduttore dell’ultima tappa.
Attraverso convegni, tavole rotonde e testimonianze, i giovani portatori di speranza hanno avuto modo di confrontarsi con esperti, rappresentanti istituzionali e, soprattutto, con i coetanei napoletani, per elaborare un “libro bianco della gioventù mediterranea” che raccolga proposte concrete per un futuro di convivenza pacifica e solidale. La conclusione del viaggio a Napoli segna il passaggio del testimone: l’esperienza formativa in mare diventa impegno civile e religioso nelle comunità.