Un murale raffigurante il girasole e recante una frase, “Non invano hanno soffiato i venti’’, sulla facciata del carcere Pasquale Mandato di Secondigliano dedicato a tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata in Campania. Un’opera che non è solo un tocco di arte in un luogo complicato come un penitenziario, ma anche un messaggio potente: la «riconciliazione tra vittime e carnefici». A promuovere l’iniziativa, presentata nella mattinata di sabato all’interno del carcere alla presenza di diverse autorità civili, militari e delle forze dell’ordine, la Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania e dal Centro Penitenziario “Pasquale Mandato’’. Ad esserne coinvolti non solo i familiari delle vittime innocenti di camorra ma anche i detenuti del carcere inseriti in percorsi di giustizia riparativa. Autori del murale gli artisti del Collettivo Orticanoodles di Milano con il coordinamento di Inward, Osservatorio Nazionale sulla creatività Urbana.
Gli interventi
Di «riconciliazione tra vittime e carnefici, con la possibilità a queste ultime di avere delle vite diverse», parla Giulia Russo, direttore del carcere Pasquale Mandato di Secondigliano. «Il messaggio da lanciare – aggiunge – è che quelle morti non devono essere morti invano ma rappresentano il seme di una vita, che coinvolge anche i cosiddetti carnefici». Don Tonino Palmese, presidente Pol.is e garante dei detenuti di Napoli si riferisce al girasole come un «fiore che necessita di luce. Con la luce abbiamo la possibilità di fiorire e stare al nostro posto. Ciò che conta è questa capacità di interagire insieme: vittime, carnefici e società civile». «Quanto successo non deve più accadere e testimonia l’impegno civico dei familiari delle vittime che hanno trasformato il loro dolore in impegno» è l’appello di Giuseppe Granata del coordinamento delle vittime innocenti e figlio di Raffaele ucciso nel 2008 all’interno del suo stabilimento balneare perché oppostosi al potente clan dei Casalesi.
I realizzatori dell’opera
Giornate di lavoro intense quelle del Collettivo Orticanoodles per realizzare il murale al Pasquale Mandato. Spiegano gli artisti: «È un’opera che riguarda la rivalsa, ha un senso specifico. Non è amovibile e dunque in questo contesto prende il suo significato massimo. Le parole dicono: “Non invano hanno soffiato i venti’’ e, dunque, non invano c’è stata la tempesta». Non solo, il girasole e la scritta sulla facciata «indicano come nella vita, al di là delle tempeste che possono capitare, la cosa più importante è come ognuno di noi reagisce». Fondamentale «è mantenere la memoria e la rivalsa nei confronti di una vita sociale che per tutti dev’essere legittima perché tutti devono avere una seconda possibilità». Il murale, secondo Luca Borriello, direttore Inward, Osservatorio Nazionale sulla creatività urbana, «è atto creativo, di grande amore; una deposizione assolutamente positivo di fiori, di girasoli che hanno un forte significato sull’istituto penitenziario di Secondigliano».
di Antonio Sabbatino