Cinque anni fa nasceva a Napoli, nel Complesso universitario di San Giovanni, un progetto formativo innovativo: il Corso di laurea magistrale in Innovazione sociale, ideato dal Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Oggi questo progetto si rinnova con l’avvio di un nuovo ordinamento, appena accreditato dalle istituzioni accademiche per l’anno accademico 2025/2026. Si tratta di un passaggio che valorizza l’esperienza maturata e che si misura con le evoluzioni nel frattempo intervenute nel settore dell’economia sociale.
La riprogettazione del percorso didattico è stato l’esito di uno studio accurato sull’evoluzione dei fabbisogni formativi e professionali nel campo del Terzo settore e dell’economia sociale, ma anche di una riflessione sedimentata sull’esperienza didattica e le collaborazioni di campo costruite nel primo ciclo di vita del Corso. In ciò è stato cruciale un dialogo serrato con attori significativi del mondo del Terzo settore, valorizzando la possibilità della comunità di docenti e studenti di partecipazione direttamente ad esperienze di ampia portata realizzate perlopiù nell’area metropolitana di Napoli, per citarne alcune più visibili: “I quartieri dell’innovazione”, “La bella piazza” a Piazza Garibaldi, la costituzione della Fondazione di partecipazione Napoli Est, “Quartiere 15 minuti a Napoli Est”, la Biennale della prossimità, la Carovana itinerante dell’intrapresa sociale, il Forum delle Comunità Attive e delle Reti Solidali, fino alle progettualità più recenti di “Napoli Social Fest” e SàFF – Social Action Film Festival / Sanità Film Festival.
Con 176 immatricolati, 74 studenti attualmente in corso e 64 laureati, il bilancio dell’esperienza è stato positivo, anche alla luce del fatto che otto laureati su dieci lavorano oggi in ambiti coerenti con il percorso formativo seguito e la restante parte è impegnata in percorsi di alta formazione post-laurea (dottorati di ricerca e master).
Il Corso oggi si rivolge a persone che intendano acquisire competenze avanzate per ideare e guidare processi di cambiamento sociale, orientato a dare risposta a bisogni sociali insoddisfatti, abilitando processi di empowerment di soggettività marginali. Il progetto didattico è costruito per formare conoscenze e abilitare competenze focalizzate in tre aree di apprendimento: (1) Analisi dei bisogni sociali e dei processi di cambiamento; (2) Progettazione e gestione di interventi di innovazione sociale; (3) Monitoraggio e valutazione dell’impatto sociale. Un tratto distintivo dell’esperienza napoletana è la stretta connessione con il contesto territoriale: infatti il ricco tessuto del Terzo settore dell’area metropolitana ha funzionato come un laboratorio aperto, offrendo occasioni preziose per il tirocinio curriculare, per i project work, lo scambio con testimoni locali e lo sviluppo di tesi fondate su ricerche ed esperienze concrete. Una dimensione empirica dell’apprendimento che ha avuto un impatto decisivo nella costruzione di competenze e nell’orientamento professionale degli studenti. D’altra parte, l’esperienza accumulata ha consentito di riprogettare le metodologie e i setting della didattica al fine di realizzare un mix di pratiche ancora più orientate alla didattica interattiva, anche con un ricorso consapevole a nuovi ambienti di apprendimento con tecnologie digitali, oltre alle già consolidate pratiche di e-learning.
Dal confronto con il campo professionale, è emersa nel frattempo l’opportunità di un ampliamento dell’offerta accademica che è stata curata dal Dipartimento di Scienze Sociali con l’istituzione del Master universitario di secondo livello in “Analisi e Valutazione di Impatto Sociale” che rappresenta un ulteriore tassello dell’alta formazione universitaria, pensato per rispondere a una crescente domanda di competenze nella valutazione delle politiche e dei progetti a impatto sociale, oltre che una specializzazione di valore per i laureati dello stesso corso in innovazione sociale.
Parallelamente, le competenze sviluppate nel corso di laurea hanno contribuito alla nascita di una nuova, importante esperienza nell’ambito del sistema regionale della formazione professionale: il «Centro Sperimentale di Sviluppo delle Competenze in Innovazione Sociale». Tale Centro, di cui è capofila l’ente di formazione EITD, è stato istituito dalla Regione Campania con un finanziamento a valere sul FSE. Il progetto coinvolge una vasta rete di partner – oltre all’Università di Napoli Federico II, l’Università di Salerno, scuole secondarie di secondo grado, qualificati Enti del Terzo Settore riuniti in un’ATI guidata dal Consorzio La Rada – e opera come una «Social Innovation Factory», offrendo servizi per la qualificazione del sistema regionale della formazione professionale nei diversi segmenti dell’economia sociale. Tra le sue attività principali ci sono i servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze, anche maturate in contesti informali e non formali, la manutenzione del repertorio dei titoli e delle qualificazioni professionali, e il supporto all’imprenditorialità sociale.
L’esperienza napoletana mostra come la collaborazione tra l’università e gli Enti del Terzo Settore possa generare competenze e figure professioni a sostegno della crescita e la qualificazione del settore, ma anche nuove forme di alleanze e di capacità trasformative dei contesti in cui operano insieme. In questo quadro, la formazione è un processo sociale che costruisce legami, abilità professionali e visioni condivise. Il rinnovato Corso di laurea magistrale in Innovazione sociale punta in maniera ancora più consapevole a sviluppare conoscenza, competenze e relazioni sociali: fattori chiave per il buon funzionamento di un ecosistema dell’innovazione sociale, e risorse preziose per l’innovazione dei sistemi locali di welfare e la costruzione di modelli di sviluppo più inclusivi, partecipati e sostenibili.
Video di presentazione del Corso di laurea magistrale in Innovazione sociale
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di Francesco Pirone
Professore di sociologia dei processi economici e del lavoro
Università degli studi di Napoli Federico II