banner-carovana-anitmafie-2013ROMA – Il 30 marzo la Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l’Enseignement, ripartirà per il suo sedicesimo viaggio. Partirà simbolicamente da Tunisi, dal paese cioè che ha dato l’avvio al complesso percorso delle primavere arabe e in cui, dal 26 al 30 marzo, si svolgerà il Forum Sociale Mondiale. Dopo aver partecipato alla manifestazione conclusiva del Forum, il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si imbarcheranno su un traghetto che li porterà in Sicilia e da lì nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia. Saranno circa 70 tappe di un viaggio che durerà 69 giorni. Ci sarà una seconda parte di Carovana che raggiungerà in ottobre (dal 3 al 10) le città francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia. In Sicilia la Carovana resterà dal 2 al 6 aprile, poi si sposterà in Calabria, Basilicata, Puglia e Campania per risalire tutto lo Stivale
Il programma, gli eventi più significativi, la storia e il senso della iniziativa, insieme ad alcuni dati sul numero e l’utilizzo dei beni confiscati oltre che sul fatturato mafioso, sull’entità della corruzione, dell’evasione fiscale e dell’economia sommersa, è stato presentato stamattina.
A rappresentare il capitale simbolico di questo percorso, parteciperanno alla conferenza stampa Anna Canepa – procuratore della Direzione nazionale Antimafia e Vice Presidente dell’Associazione nazionale magistrati – Luigi Cuomo e Agostino Orlando – Presidente e Direttore sportivo della squadra Nuova Quarto Calcio per la Legalità – l’allenatore Ciro Amorosetti, l’amministratore giudiziario Luca Catalano e il bomber Roberto D’Auria. Si tratta di una squadra che da straordinario veicolo di consenso sociale per le mafie è oggi diventata un simbolo di riscatto per la società civile. La squadra apparteneva, infatti, al clan camorristico dei Polverino e dopo esser stata sottratta alla camorra è stata affidata alle associazioni antiracket. Un messaggio di legalità rivolto ai giovani e ai cittadini, una testimonianza di come un calcio pulito e onesto possa promuovere la cultura della legalità e rivalutare l’immagine di un territorio.

di Francesco Gravetti

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