venerdì, Aprile 19, 2024
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Premio letterario in ricordo di Don Diana

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CASERTA. Si terrà domani l’assegnazione del premio del Concorso Letterario Don Peppe Diana, manifestazione giunta alla sua IX edizione e che si terrà nelle sale del Santuario mariano di Villa di Briano.
Nel pomeriggio verranno letti gli elaborati più significativi e in seguito saranno annunciati i vincitori dei due concorsi del premio, uno indirizzato alle scuole primarie, l’altro a quelle secondarie. Gli studenti dei cento e più istituti campani che hanno aderito alla manifestazione si sono cimentati nella stesura di due differenti composizioni: i più piccoli hanno presentato il testo di una lettera a un camorrista che ragguagliasse sugli errori commessi e che ne risvegliasse le coscienze; i più grandi, invece, provenienti dagli istituti secondari, hanno steso un saggio breve indirizzato alla cittadinanza che descrivesse come deve essere un paese senza camorra, non ideale, ma vivibile e possibile.
Assegneranno il premio il presidente della giuria Rosanna Cioffi, Preside della Facoltà di Lettere dell’università S.U.N. insieme agli altri giudici Aldo Balestra, Toni Mira, Gianni Solino, Paolo Dell’Aversana, Salvatore Cuoci, Lina Ingannato.
Il concorso è promosso dalla Scuola di Pace «Don Peppe Diana», in collaborazione con il Comitato don Peppe Diana e Libera Caserta.
PER SAPERNE DI PIU’
Il sito dell’Associazione Libera di Caserta

“INdipendente”, progetto per i giovani / PHOTOGALLERY

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BELLUNO. I Rotary Club di Belluno, Cadore Cortina e Feltre promuovono e sostengono, grazie anche all’intervento di sponsor privati, un progetto pluriennale a carattere provinciale, mirato alla sensibilizzazione ed informazione dei giovani sulle tematiche legate alle dipendenze, con particolare riguardo alle problematiche legate al consumo di alcolici in considerazione anche del preoccupante continuo aumento dei casi e l’abbassamento della soglia di approccio all’alcol che interessa ormai i giovani a partire dagli 11 anni.
LE SCUOLE. Tale iniziativa è indirizzata alle classi prime e seconde delle scuole secondarie di primo grado della provincia,
in partenariato con il Gruppo Inquadrati del Csv di Belluno (Centro di Servizio per il Volontariato della provincia
di Belluno), la compagnia teatrale I Nasi Pronunciati di Mel e l’area educazione alla salute dell’Ufficio Scolastico
Territoriale della provincia di Belluno. L’iniziativa si inserisce nella campagna di sensibilizzazione e informazione in materia promossa ormai da anni da un sempre maggior numero di Rotary Club delle diverse Regioni, raggiungendo ottimi risultati.

di Mirko Dioneo

 

Disabilità, al lavoro per le cure accessibili

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TERNI. Quattro incontri per informare su patologie serie ed importanti, quattro appuntamenti per abbattere le barriere architettoniche e consentire a tutti di accedere alle cure. Se ne occupa l’associazione Acquasparta Città per Tutti Onlus, attivamente impegnata sul campo delle problematiche quotidiane di persone con disabilità e che si occupa di fornire assistenza e informazione a famiglie e disabili nel ciclo di incontri dal titolo “La Medicina per tutti”. La serie di appuntamenti avrà inizio sabato 19 maggio nei locali del Comune della cittadina ternana, con un primo focus su patologie cardiache, nel corso dell’incontro “La malattia aterosclerotica. Genesi, diagnosi e cura”, tenuto dal dottor Francesco Grasselli. I successivi appuntamenti avranno luogo il 23 giugno, il 22 settembre e infine il 20 ottobre, rispettivamente incentrati sull’oncologia, sull’uropatia ostruttiva e sulla sindrome metabolica.
In collaborazione per l’organizzazione degli eventi anche Avis, Auser e Unitre, il patrocinio del Comune di Acquasparta e il supporto del Cesvol di Terni.

Il disturbo ossessivo compulsivo colpisce sempre più italiani

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PERUGIA. Ne è affetto  quasi un milione di italiani, per una percentuale pari al 2-3% della popolazione e con un’incidenza massima intorno ai 15 e ai 25 anni, quando l’aspettativa di vita è ancora lunga. Si tratta del disturbo ossessivo compulsivo, il cosiddetto DOC, un disturbo mentale poco conosciuto ed estremamente invalidante, che tende a cronicizzarsi e che riduce le capacità lavorative e di contatti sociali. Un disturbo che comporta non solo la sofferenza legata a gravi danni esistenziali, ma anche costi elevati e prolungati per le cure. Oggi, però, esiste una buona possibilità di raggiungere una qualità di vita soddisfacente, affidandosi alle terapie di provata efficacia. Questi sono solo alcuni dei dati presentati, presso  La Cittadella di Assisi (PG), in occasione del secondo meeting internazionale sul disturbo ossessivo compulsivo.  «Il Doc è una malattia psichiatrica estremamente invalidante sia per i pazienti che per le loro famiglie – spiega il professor Francesco Mancini, direttore della Scuola di Psicoterapia Cognitiva APC- SPC e tra i massimi esperti di disturbo ossessivo compulsivo – . La deontologia richiede agli specialisti della salute mentale di impegnarsi nell’offrire ai pazienti solo quei trattamenti che, attraverso rigorose ricerche sperimentali sull’esito delle terapie, si sono dimostrati efficaci per la risoluzione di questo disturbo. Tutti griderebbero allo scandalo se non si usassero i protocolli evidence-based in oncologia, eppure questo è ciò che accade abitualmente in psicoterapia».
LE CONTROMISURE. Secondo le ricerche effettuate, a oggi le terapie cognitivo comportamentali sono quelle che si sono distinte di più per efficacia, quanto i farmaci, con il vantaggio però di mantenere i propri effetti benefici nel tempo, anche dopo la conclusione del trattamento, e in particolare rappresentano il trattamento elettivo per il DOC. Nel campo della salute mentale, invece, si assiste ormai da tempo al dilagare dell’uso degli psicofarmaci. Le ricerche al riguardo ricevono un largo appoggio economico e godono di una diffusione e popolarità tali che la notizia della provata efficacia sperimentale di uno psicofarmaco viene subito resa nota al grande pubblico. Senza demonizzare i rimedi chimici, che costituiscono un validissimo strumento per alleviare la sofferenza psichiatrica, risulta invece incomprensibile come in Italia la gente comune, ma spesso anche coloro che sono i “tecnici” della salute mentale ignorino completamente che alcune terapie si siano dimostrate altrettanto efficaci.
IN EUROPA. La situazione, da qualche anno, è completamente diversa in Gran Bretagna, dove, grazie agli studi di Richard Layard, professore emerito nella prestigiosa London School of Economics, nel campo della salute mentale si è avviata una vera rivoluzione nel sistema sanitario. Valutati gli altissimi costi economici dei disturbi mentali non curati adeguatamente, per una perdita del Pil pari a 17 miliardi di sterline nel 2007 si è stabilito che nel servizio pubblico devono essere somministrati solo trattamenti di provata efficacia sperimentale, secondo quanto stabilito dalle linee-guida NICE (National Institute for Health and Clinical Excellence). Sono così stati stanziati 3,7 milioni di sterline per l’avvio della formazione di 10mila psicologi in terapia cognitivo-comportamentale.
 

di Davide Domella

Nasce la Barbara Vito Onlus

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NAPOLI – Il Salone degli Specchi del Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere (CE), sarà il luogo della presentazione della Fondazione Barbara Vito Onlus.

LA STORIA – La Fondazione, nasce in nome di Barbara Vito, una giovane donna nata il 5 Dicembre 1970 a Casoria, diplomatasi con il massimo dei voti, laureata e dipendente del Banco di Napoli di Aversa. Nel 1999 il matrimonio con il dott. Giuseppe Brunasso e nel 2002 il coronamento familiare con un figlio, Giuseppe. Donna sorridente e sempre in cerca della felicità, spiccava per il suo senso di responsabilità e di altruismo. Barbara aspettava una donazione di midollo osseo, ed il donatore potenziale, per ben quattro volte si è tirato indietro, spegnendo così con lei tutte le speranze di una vita felice con la sua famiglia.

GLI INTERVENTI – Il 5 Dicembre 2010, il dott. Giuseppe Brunasso, medico-chirurgo, ha deciso di metter su quindi la fondazione che si impegnerà a sostenere la ricerca medico-scientifica nel campo delle cellule staminali e l’attività dei Centri di trapianto di midollo osseo ritenuti meritevoli dal consiglio di amministrazione. All’evento pubblico insieme al fondatore dott. Giuseppe Brunasso, interverranno: il dott. Lucio Catalano, responsabile dell’ambulatorio Mielomi, Aplasie, Displasie del reparto di Ematologia dell’Università Federico II di Napoli; la dott.ssa Adriana Ledda, psicologa; Don Agostino Porreca, teologo; ed il sig. Salvatore Ricciardi; inoltre interverrà il dott. Giacomo Medolla, vicepresidente della Fondazione.

di A. B.

FQTS: un nuovo modello di welfare

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di Alessia Marea

ROMA – Quasi 300 persone, tra dirigenti e responsabili di cooperative, associazioni e organizzazioni di volontariato, provenienti da sei regioni del Sud, si sono ritrovati a Napoli per il seminario di apertura del progetto FQTS per la formazione dei quadri del Terzo Settore promosso da Forum Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, CSVnet – Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato e ConVol, Conferenza Permanente Associazioni Federazioni e Reti del Volontariato. Al centro della tre giorni, che si è svolta a Napoli dall’11 al 13 maggio 2012, il tema della costruzione di reti fra i diversi soggetti del non profit; dell’impegno sociale e della responsabilità, valori alla base del terzo settore e del volontariato, che costituiscono nuovi modelli di partecipazione democratica dei cittadini per rispondere alla crisi che il nostro Paese sta attraversando.

IL PIANO MONTI – Questa terza annualità, che la Fondazione CON IL Sud ha deciso di rendere stabile assicurando il finanziamento, prende il via in coincidenza con l’approvazione del Piano Sociale per il Sud, presentato l’11 maggio dal Governo Monti, che stanzia 2,3 miliardi di euro per misure dedicate alla lotta alla povertà, al sostegno agli anziani e alla non autosufficienza, ai giovani e all’infanzia e per azioni a favore della legalità. “Il Piano – commentano i promotori del progetto: – che ha un certo rilievo sotto il profilo economico, è stato realizzato nell’ottica di dare risposte in direzione della crescita del Sud. Tuttavia questa azione non rappresenta una soluzione definitiva alle situazioni di forte disagio che colpiscono i singoli individui e le organizzazioni di terzo settore che operano nei territori”. Infatti, le reti e le singole organizzazioni presenti alla tre giorni hanno fatto proprio e rilanciato il grido di sofferenza del terzo settore meridionale, schiacciato dai vergognosi ritardi nell’erogazione, da parte delle regioni e degli enti locali, delle risorse destinate ai servizi regolarmente prestati dopo la sottoscrizione di puntuali contratti.

LE DICHIARAZIONI -“A fronte di questo intervento governativo – continuano i promotori – il nostro primo impegno, come realtà coinvolte direttamente nel sostegno alla sua attuazione, deve essere quello di dare un contributo per utilizzare al meglio le risorse a disposizione. A partire dal progetto FQTS, che rappresenta un primo passo per porre le basi e mettere a sistema il nostro impegno, siamo in grado di proporre un nuovo modello di welfare, sussidiario, in cui il ruolo del volontariato e del terzo settore non sia quello di tappabuchi dello Stato. Siamo infatti una risorsa da sempre a disposizione, in termini di valori e d’identità, di esperienza, relazionalità, di occupazionalità e di servizi, che dobbiamo riuscire a valorizzare nell’interlocuzione con il Governo, con le Regioni e con gli Enti locali”.

I NUOVI APPUNTAMENTI – La tre giorni ha visto gli interventi di tutti i rappresentanti delle organizzazioni che promuovono il percorso FQTS: Andrea Olivero, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore; Fausto Casini, Coordinatore della Consulta del Volontariato presso il Forum; Stefano Tabò, Presidente di CSVnet, ed Emma Cavallaro, Presidente della ConVol, Conferenza Permanente Associazioni Federazioni e Reti del Volontariato. Il percorso continua adesso in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia con diversi laboratori che coinvolgeranno circa 160 partecipanti in attività regionali e interregionali, tutti i partecipanti alle due precedenti edizioni nella formazione continua e altre centinaia di soggetti di terzo settore, del privato sociale e profit, della pubblica amministrazione e dei corpi intermedi.

PER SAPERNE DI PIU’:

www.csvnet.it

www.forumterzosettore.it

I torrenti sono gonfi

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di Erri De Luca – La mia generazione, nata in dopoguerra, era vicina alla precedente, della prima metà del 1900. Ne conoscevamo le storie, le mosse, i torti e ragioni. Avevamo l’arroganza di rimproverarli, i nostri poveri genitori. Eravamo un sasso nel guado a distanza di un passo da loro. Quella venuta dopo di noi è invece lontana. Niente ha saputo e voluto sapere di prima e di noialtri. Si è accontentata di prendere per buona la formuletta loscae sommaria di “anni di piombo”. In questa fotografia manca la generazione di mezzo. C’è l’età anziana, c’è l’infanzia, non l’età adulta. Il passato e il futuro stanno senza il presente. L’immagine rappresenta bene il nostro tempo, che è una piazza svuotata, con lo smarrimento tra un primo tempo scaduto e un secondo ancora da iniziare. Si sta in un’anticamera cercando d’interpretare segni e suoni di quello che dovrà accadere. Fanno buoni affari gli oroscopi, i pronostici, i profeti. L’unica garanzia di futuro è affidata al possesso di denaro. Si ha fede nella provvidenza della tecnica, si affidano a banchieri le sorti di una nazione. Le regole dell’economia diventano fede ufficiale dello Stato. L’ economia si basa sul profitto, uno Stato no, ma la differenza è saltata. Le generazioni stanno nel guado. E’ primavera, i torrenti sono gonfi e travolgono i sassi sommersi.

photo: Luciana Latte

Greenpeace vince il Non Profit Email Award

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CASTROCARO.  Ha vinto il Non Profit Email Award 2012 la campagna firmata da Greenpeace “Enel uccide il clima con i tuoi soldi. Fermiamola ora.”, entrata tra le dieci in shortlist grazie al voto degli utenti web e scelta infine dai fundraiser e operatori del terzo settore, come la migliore campagna email nel corso delle tre giornate (9-11 maggio) del Festival del Fundraising 2012 a Castrocaro.
IL CONCORSO. Ben 45 Organizzazioni Non Profit hanno partecipato al concorso, candidando 124 campagne email, sulle quali gli utenti web hanno espresso la propria preferenza, votando online sulla gallery del sito www.nonprofitemailaward.it: in poco più di due settimane sono stati raccolti oltre 14.000 voti.
Una volta conclusa la ‘fase’ internet, il concorso si è spostato offline: sul wall del Non Profit Email Award 2012 installato al Festival del Fundraising le votazioni sono ripartite e i partecipanti hanno espresso le proprie preferenze tra le 10 campagne email in shortlist, decretando la vittoria della campagna di attivismo di Greenpeace su Enel, nata con l’obiettivo di ostacolare la scelta del carbone, da parte della maggiore azienda energetica italiana, e di promuovere invece le fonti rinnovabili, come l’eolico e il solare, amiche del clima. “Siamo davvero molto orgogliosi e soddisfatti del risultato del concorso, – ha dichiarato Massimo Fubini, amministratore delegato di ContactLab – che alla sua prima edizione ha visto un altissimo coinvolgimento sia da parte delle ONP che da parte degli utenti.  L’iniziativa è nata, in collaborazione con il Festival del Fundraising da una parte per confermare il nostro legame, ormai storico, con il non profit, dall’altra per valorizzare l’email come canale ideale per sviluppare campagne di raccolta fondi, di attivismo o di relazione particolarmente efficaci. Il numero dei voti raccolti sul web (14.000) in particolare mostra l’attaccamento alle cause degli utenti fedeli al terzo settore, come abbiamo approfondito nell’indagine Non Profit Report, realizzata in collaborazione con VITA Consulting e lanciata non a caso durante il Festival del Fundraising”.
IL PREMIO Greenpeace con la campagna di attivismo “Enel uccide il clima con i tuoi soldi. Fermiamola ora.” si è quindi aggiudicata i 2000 euro donati da ContactLab per la migliore campagna email del settore non profit e ha deciso a sua volta di donare il premio a NutriAid, una piccola Onp entrata a sua volta nella shortlist del concorso con la campagna informativa “La fame ha le gambe corte”.  “Da tanti anni, prima che si diffondesse il Web, Greenpeace usa Internet, le email e altri strumenti digitali per condurre le proprie campagne: questo premio è un riconoscimento di questo ruolo da pionieri – ha detto Andrea Pinchera, direttore Comunicazione e Raccolta fondi di Greenpeace Italia -. Siamo felici che ciò avvenga per una campagna “difficile” come quella Enel, che ci vede sfidare una delle maggiori aziende italiane e un grande investitore pubblicitario sul terreno delle scelte energetiche: stiamo decidendo ora non solo quale Italia ma anche quale clima consegniamo ai nostri figli, e il carbone è la strada sbagliata”. Quanto alla scelta di destinare i 2000 euro a NutriAid, Pinchera aggiunge che “Greenpeace non accetta fondi da aziende e istituzioni. Ringraziamo ContactLab per avere promosso il premio, e siamo lieti di dare un piccolo contributo a chi si occupa di problemi importanti come la malnutrizione infantile”.
VEDI ANCHE
L’INDAGINE NON PROFIT REPORT SU COMUNICARE IL SOCIALE

di Mirko Dioneo

Calcio: sei straniero ? Non puoi cambiare squadra

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di Francesco Gravetti
FIRENZE. Un calciatore straniero, a campionato iniziato, non può cambiare squadra, a differenza invece di un giocatore italiano. Ecco perché la Massese, militante nel campionato di Eccellenza, rischia la decurtazione di 10 punti in classifica per aver preso nel corso del campionato da un’altra squadra un calciatore albanese. Il caso nasce da una segnalazione di un’altra formazione, avversaria della Massese, il Pisa Sporting Club.
ALBANESE. Il giocatore in questione, come riporta il Tirreno di Massa, si chiama Jurgen Kabashi, ha 21 anni ed è albanese. Albanese ma praticamente italiano, visto che è arrivato a Massa con la famiglia quando aveva appena due anni. Dopo aver iniziato il campionato con la Pelli Santa Croce, a gennaio è stato ceduto alla Massese. Ma un giocatore straniero, secondo i regolamenti dei campionati dilettantistici, non può cambiare squadra a campionato in corso.
Il caso è alla Procura federale di Roma e al comitato regionale della Figc. Secondo il regolamento della Figc, come riporta ancora Il Tirreno, Kabashi non poteva essere né svincolato né trasferito, in pratica avrebbe dovuto concludere la stagione nel Pelli Santa Croce. La penalità di 10 punti viene calcolata in base alle partite giocate da Kabashi nella Massese (un punto a partita). Il 24 maggio la federazione si pronuncerà in merito al fatto. Il caso, ovviamente, ha sollevato non poche polemiche nella Lega Nazionale Dilettanti toscana
 

n° 13 – A sud del Gange

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Aprile 2012


“A sud del Gange”
La riflessione di Erri De Luca sulle generazioni passate e future, con un occhio attento e critico a ciò che accade in questi giorni nel nostro Paese e un riferimento ai cosiddetti “anni di piombo”, è uno degli articoli di questo numero di Comunicare il sociale dedicato all’anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni.
Il tema delle donne è, invece, affidato alla firma di IO Donna, Marina Terragni, che ci mostra la condizione delle madri-bambine. Mentre, con Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud, si discute di infrastrutturazione sociale: il divario con il Centro- Nord è  soprattutto questione economica o non piuttosto questione di coesione sociale, di senso della comunità?
La seconda parte della rivista è, invece, caratterizzata dal foto-reportage a cura di Marco Gasperetti che per noi ha visitato “Il nuovo Impero”: l’India, destinata a divenire una delle nuove superpotenze economiche, ma dove oltre un quarto della popolazione vive in condizioni di miseria estrema. Dall’India si torna in Italia per scoprire la vita da scout e con essa i valori sani del vivere a contatto con la natura sin da piccoli.

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