NAPOLI- Meno tre minuti dalla mezzanotte. Dalla fine del mondo. Cioè dallo scoppio di una guerra nucleare. L’allarme arriva dall’Orologio dell’Apocalisse, il tic tac che misura il pericolo di un’ipotetica distruzione globale dell’umanità – nel 1947 quando venne creato era a sette minuti dalla mezzanotte – uno dei pezzi forti della mostra multimediale “Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari”, organizzata e promossa dall’Istituto Buddista italiano, a Castel Sant’Elmo dal 17 marzo al 17 aprile, con lo scopo di sensibilizzare e diffondere la cultura della pace, anche attraverso la realizzazione di un Convenzione internazionale per l’abolizione delle armi nucleari. Con Napoli che è la sessantesima città a ospitare la mostra gratuita, che sinora ha richiamato oltre ottomila visitatori.

Dalla sicurezza umana al passaggio dalla presunta sicurezza assicurata dalle armi a quella che soddisfi i bisogni degli esseri viventi, dalla società della paura a quella della fiducia reciproca, sino alle azioni concrete che portano alla pace, la mostra si divide in quattro fasi con una linea conduttrice: l’importanza del dialogo, della comunicazione per un progressivo passaggio da una cultura di guerra a una cultura di pace, arrivando presto al disarmo nucleare, con le armi che, a differenza di quelle chimiche e biologiche, non sono ancora state dichiarate illegali ma che producono distruzione e morti, immediate e diluite nel tempo per patologie mortali, malformazioni, cancro e leucemia.

Parole, immagini, emozioni declinate in video, con le testimonianze delle vittime del nucleare a Hiroshima e Nagasaki durante la Seconda Guerra Mondiale. E ancora pannelli con cifre, numeri delle testate nucleari a disposizione di tanti Paesi, poco più di 16 mila in totale (oltre il 90% nella disponibilità di Russia e Stati Uniti) e decisamente più potenti degli ordigni realizzati e poi sganciati dal governo statunitense per il secondo conflitto bellico. Ma anche la possibilità di ascoltare il suono della morte, lo scoppio della bomba atomica avvertito a sette chilometri dalla sede dell’esplosione.

di Nicola Sellitti

 
 

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