Nasce il primo progetto di marketing territoriale e turismo esperienziale di Napoli est: A.C.Q.U.A. (Aree Cittadine ri-Qualificabili da Umane Alleanze).

L’obiettivo di A.C.Q.U.A. è costruire il primo distretto innovativo e sostenibile all’interno della VI municipalità (San Giovanni a Teduccio, Barra, Ponticelli), sia in termini culturali che economici attraverso la formazione di giovani Neet e il coinvolgimento del tessuto produttivo, del terzo settore e della cittadinanza tutta, attraverso laboratori di co-progettazione che serviranno a costruire tour sul territorio.

Un progetto finanziato dal bando “I Quartieri dell’Innovazione” che permetterà di investire 150mila euro a Napoli est.

Alla conferenza stampa, presso la sede di Figli in Famiglia, è stato presentato il progetto che vede protagonista una cordata della periferia est della città e nazionali, quali la cooperativa sociale Sepofà, l’associazione Trerrote, Sis – Social Innovation Society, ViaggieMiraggi e l’ente di formazione Enaip.

Un aggregatore di esperienze e offerte turistiche su matrice di proposte collegate a sharing, green, reuse, circolar economy e che crea realtà generativa in luoghi secondari e autentici attraverso l’uso delle nuove tecnologie. A.C.Q.U.A. ribalta il paradigma e innova coinvolgendo i cittadini nel divenire Monumenti Umani. Alla conferenza è intervenuto il presidente della VI Municipalità, Alessandro Fucito.

«Oggi comincia ufficialmente non solo un progetto ma un percorso che porterà Napoli Est a una maggiore consapevolezza delle proprie risorse. Con A.C.Q.U.A. rimettiamo al centro il teatro, l’archeologia industriale, la formazione, riscopriamo la storia di un quartiere che era e resta a vocazione operaia. Scopriamo dall’altra gli innumerevoli talenti che popolano questa area. Lo faremo mettendo in rete tutti i soggetti che vorranno entrare nel nostro circuito sociale, etico, culturale. Alle umane alleanze noi ci crediamo sul serio. Soprattutto, crediamo che Napoli Est possa essere altro e sentirsi finalmente parte della città», dichiara il presidente della cooperativa sociale Sepofà, Roberto Malfatti.

 

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