Filo spinato, mare in tempesta, pestaggi, sofferenze, violenza ed anche la morte. E’ questo il portato emozionale dei migranti che scappano da guerra, fame e cambiamenti climatici e provano a raggiungere i paese d’occidente, in Europa e in Nord America, in un tempo in cui l’illusione di poter pensare di fermare le migrazioni porta alla costruzione di muri ed alla blindatura. Il volume “Nauaghia Naufragium” – Nomi ed epifanie dal dolore dei migrantiè il tentativo di manifestare alcune forme di sofferenza e vessazione patite dai migranti del nostro tempo. Il titolo, espresso negli idiomi delle due antiche culture greca e latina, coniuga allusivamente il naufragio dei migranti con quello dell’Europa di fronte al fenomeno epocale delle migrazioni. Scritto da Rosario Diana per ETS Edizioni, il volume è un poema a drammaturgia libera che prova a rappresentare in prosa emozioni, parole chiave e sofferenze di chi è costretto ad attraversare i confini. Con le illustrazioni di Benedetta Tramontano, “Nauaghia Naufragium” si apre con un’introduzione dedicata alle “istruzioni per l’uso” che suggerisce modalità di “utilizzo” del materiale poetico e accenna alle ricerche di Diana, primo ricercatore presso la sede napoletana dell’Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno del Consiglio nazionale delle ricerche (Ispf-Cnr). Sviluppato in sedici “epifanie” collocate in due “stanze”, aperte da un Introitus, chiuse da un Exitus sui diritti umani e intervallate da liste delle vittime delle migrazioni, il volume racconta attraverso la poesia eventi drammatici realmente accaduti, testimonianze e vissuti reali di chi arriva in un’Europa che pensa di poter governare il fenomeno epocale delle migrazioni con misure in gran parte oppositive e repressive.

Rosario Diana ha al suo attivo diverse pubblicazioni scientifiche, si occupa di filosofia interculturale ed è fondatore dell’Associazione Quidra. Dal volume “Nauaghia Naufragium” è tratto anche uno spettacolo teatrale, con i testi e la regia dello stesso Diana, le musiche di Lucio Miele e la voci recitanti di Andrea Renzi e Silvia Ajelli.

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