Una serie di attività volte al contrasto alla povertà educativa per i giovani di Forcella grazie al contributo di numerose realtà associative. A lanciare il progetto è la Fondazione Banco di Napoli nell’ambito di una serie di iniziative inserite nel documento programmatico 2019/2021 presentato quest’oggi alla stampa nella sede di via dei Tribunali 213. Due i settori maggiormente a cui si darà risalto nell’arco del prossimo triennio: il Welfare da un lato, la cultura e l’arte dall’altro. Rossella Paliotto, presidente della Fondazione Banco di Napoli, spiega come «dal nuovo regolamento siano esclusi sia i contributi a pioggia che la possibilità di prendere in considerazione quei piani che richiedano un finanziamento da parte della Fondazione pari al 100% dell’importo». La svolta, rispetto al passato è proprio. «I progetti che possono interessarci – aggiunge la Paliotto – sono quelli in cui il soggetto proponente contribuisce al finanziamento». Per il quartiere Forcella, la Fondazione Banco di Napoli si baserà su un metodo e cioè che tutti i soggetti coinvolti devono in buona sostanza contribuire in egual misura, e per le proprie competenze, al sostegno ad attività educative per i minorenni a rischio. Sono 18 in tutto le associazioni coinvolte nel progetto dedicato a Forcella, con le quali i volontari del Servizio Civile che supportano le azioni della Fondazione Banco di Napoli sono da mesi in contatto. Il prossimo 2 giugno, ecco l’altra novità, ci sarà un nuovo incontro tra le parti per dare concretezza al concorso di idee. «Vogliamo creare, dal basso, una Rete Noi siamo al loro servizio ma loro devono essere capaci di lavorare» ribadisce il presidente Rossella Paliotto. Ma non solo Forcella. La Fondazione sarà impegnata anche in altre attività come l’acquisto di un pulmino per i disabili; nell’organizzazione di una colonia estiva per bambini non abbienti; accompagnamento per anziani; inserimento e riqualificazione delle persone usciti prematuramente da ambiti lavorativi. Dalla Fondazione Banco di Napoli ricordano come tra «febbraio e marzo abbiamo ricevuto circa 230 richieste di contributo da tutto il Sud dopo una nostra opera di sensibilizzazione» nell’ambito di un processo, ancora in atto, di fusione che vede già sancita una incorporazione tra la Fondazione Banco di Napoli e la Fondazione Chieti per l’Abruzzo e il Molise. Il processo fu avviato nel 2015 grazie al protocollo siglato dall’Acri, Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, con il Ministero di Economia e Finanza. In tal senso, a Chieti, il prossimo 1 giugno, si terrà una messa celebrata dall’arcivescovo chietino, monsignor Bruno Forte e l’inaugurazione di palazzo de’ Mayo con un allestimento di una mostra scenografica a cura del Teatro San Carlo e l’esibizione dell’Orchestra Sinfonica del Massimo partenopeo.

di Antonio Sabatino