Non solo le auto, gli sprechi, i consumi: responsabile dell’inquinamento atmosferico è anche il settore edilizio, che produce il 28% delle nostre emissioni climalteranti, e dove il 70% dei consumi energetici complessivi riguardano il fabbisogno di riscaldamento e raffrescamento delle nostre case e molta energia viene dispersa in edifici che troppo spesso sono autentici colabrodo. Legambiente presenta i risultati dei monitoraggi effettuati per Civico 5.0 la campagna nazionale dell’associazione nata per promuovere un nuovo modo di vivere in condominio, che in Campania ha riguardato appartamenti a Piscinola, San Giovanni a Teduccio e Portici. Sotto la lente d’ingrandimento dei tecnici di Legambiente dispersioni termiche, sprechi elettrici, inquinamento indoor e acustico con una particolare attenzione sull’edilizia popolare per toccare con mano le criticità dell’abitare in situazioni spesso al limite. La presentazione avvenuta durante un webinar nell’ambito del progetto “Air Heritage – Portici”, l’unica proposta italiana a vincere il III bando europeo “Azioni Urbane Innovative” UIA, frutto di una sinergia tra il Comune di Portici, Legambiente Campania, Arpac, Enea, il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”e Terraria srl.

Le analisi effettuate da Legambiente negli appartamenti e negli edifici nei quartieri napoletani di San Giovanni a Teduccio e Piscinola e nella città di Portici presentano risultati diversificati.Per quanto riguarda i due quartieri di Napoli, la bolletta elettrica (spesa media dichiarata 715 euro l’anno) è più alta rispetto alle famiglie monitorate da Civico 5.0 nelle altre città italiane ( 405 euro a Modena, 535 euro a Roma), così come rispetto alla media nazionale di 568 euro, mentre più bassa la spesa termica (spesa dichiarata 647 euro l’anno). Solo una famiglia su sei è a conoscenza della classe energetica dell’edificio (classe G) segno della scarsa attenzione che spesso si presta al luogo in cui viviamo. Il monitoraggio termografico, infatti mostrano, attraverso le immagini all’infrarosso condomini in edilizia popolare poco efficienti, con importanti criticità in termini di dispersioni ma anche umidità soprattutto nel caso di San Giovanni a Teduccio con conseguente formazione di muffa e scrostamento dell’intonaco. Situazione di analoga dispersione negli edifici di Piscinola, dove chiaramente è visibile non solo la struttura portante della facciata, ma anche i travetti di sostegno dei balconi, che assorbono calore dall’ambiente interno e lo rilasciano all’esterno. Tra gli elettrodomestici con una maggiore incidenza asciugatrice, lavastoviglie e frigo. Altri parametri analizzati da Civico 5.0 sono la qualità dell’aria e l’inquinamento acustico che, come rileva l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), causa 12 mila morti premature e contribuisce a 48 mila nuovi casi di cardiopatia ischemica in Europa: negli appartamenti napoletani monitorati da Legambiente, sono stati registrati dati medi di 54,7 decibel, con però valori di picco più alti di quelli (di 65 decibel) raccomandati dall’OMS

“La crisi climatica- commenta Mariateresa Imparato, presidente regionale Legambiente– è una drammatica emergenza. Per rispondere a questa emergenza è necessario mettere in campo azioni concrete in grado di ridurre drasticamente consumi energetici ed emissioni climalteranti entro il 2030. Gli immobili considerati ci restituiscono un quadro d’inefficienza a più livelli, che si ripercuote soprattutto sulle famiglie in condizioni di maggiore disagio abitativo, ancor più in tempi di pandemia – osserva Imparato di Legambiente – Il SuperBonus al 110%, che potrebbe giocare un grande ruolo nell’efficientamento degli edifici e dunque nel miglioramento della qualità dell’ambiente e della vita dei cittadini, è utile per far partire i cantieri e dare sollievo al comparto edile, non altrettanto nel ridurre i consumi, dato che per accedervi è richiesto il salto di sole due classi energetiche, e ancor meno nella riduzione dei gas climalteranti e nell’innovazione del settore. Mancano interventi e politiche focalizzati sugli edifici con residenti in povertà energetica, senza dimenticare scuole e uffici dove i processi sono più lenti. Intervenire per rendere più efficiente il patrimonio edilizio consentirebbe non solo di realizzare obiettivi ambientali, ma anche di produrre importanti risparmi in bolletta, fino ad azzerare i costi, se associati alle fonti rinnovabili. E in case ben progettate e costruite,in ambienti più confortevoli e salubri,si vive meglio. Investire in questa direzione è una scelta che guarda anche al benessere delle famiglie, al welfare, perché le aiuta a ridurre le spese di bilancio familiare.”

Per quanto riguarda Portici sono stati monitorati 3 edifici sia con la termocamera sia con i misuratori di energia. Gli appartamenti monitorati sono allocati in condomini dislocati lungo assi viari principali della città costruiti dagli anni ‘60 agli anni ‘70-’80 del ‘900, tutti in cemento armato con tompagnature in laterizi, quasi mai antisismici( Via Roma, Corso Umberto I, Via Camaggio). In tutti gli appartamenti si sono evidenziate dispersioni termiche soprattutto negli spigoli e negli angoli tra pareti e tra pareti e soffitto. Si evidenziano problemi tipici del sistema costruttivo risalente a cinquanta anni fa e oltre, poco attento, oltre che all’antisismicità, all’impermeabilizzazione e coibentazione delle pareti esterne e soprattutto delle coperture in genere piane. Il ricorso al riscaldamento autonomo ha consentito il contenimento della spesa energetica, potendo regolare le ore e le stanze da riscaldare. Anche dal punto di vista dei consumi degli elettrodomestici può evidenziarsi da parte delle famiglie volontarie un sano stile di vita, privilegiando loro gli utilizzo in fasce orarie serali e durante i fine settimana per le lavatrici e un uso concentrato nelle ore serali della TV. Per quanto riguarda PC o anche altri piccoli elettrodomestici (asciugacapelli, microonde, ecc.) consumi sono da ritenersi anch’essi oculati. In generale, anche per la disponibilità delle famiglie coinvolte a condividere spazi e funzioni e praticare corretti stili di vita (mobilità sostenibile, raccolta differenziata, spazi verdi e orti condivisi, ecc.), è indubbio che anche a Portici sono da praticare soluzioni riconducibili alle attuali strategie di contrasto ai cambiamenti climatici, frutto della felice congiuntura che si è determinata sia a livello nazionale con i vari incentivi fiscali che a livello regionale con la il Piano Energetico Ambiente (PEAR) che promuove sia i Condomini Efficienti che le Comunità Energetiche. Il Comune di Portici, sia nell’elaborazione dei propri strumenti urbanistici che nelle scelte che hanno animato l’utilizzo dei fondi strutturali destinati alle città medie è già proiettato su questa visione strategica con la disamina delle diverse tipologie costruttive che caratterizzano la variegata morfologia urbana: l’esperienza necessariamente pilota che si promuove con il Civico 5.0 si traspone quindi nell’azione concreta che l’amministrazione comunale ha già avviato nel tessuto residenziale estremamente densificato, differenziando la consistenza edilizia rispetto alla stratificazione insediativa e alle caratteristiche costruttive espresse nell’evoluzione tecnologica e dei materiali utilizzati che diversificano il patrimonio immobiliare pubblico e privato della città.

di Giovanna De Rosa