L’esempio di vita di Annabella Cozzolino viene raccolto dalla città di Ercolano che ha deciso di intitolare a lei, donna che per altre donne si è spesa fino alla fine dei suoi giorni, il suo primo centro anti violenza. Alla cerimonia di inaugurazione era presente, accanto al sindaco Ciro Buonajuto, il ministro per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti che ha voluto testimoniare con la sua presenza istituzionale l’importanza della creazioni di un luogo come quello appena inaugurato nei locali di via Marconi in un territorio difficile come quello ercolanese.

 «Questa intitolazione  ad una donna forte e coraggiosa– ha dichiarato il ministro Bonetti – è un segnale importante e testimonia che nel cuore della città di Annabella Cozzolino ci sono luoghi di speranza. Contrastare la violenza contro le donne impone concretezza, impone la condanna a qualunque subcultura che tenda a svalutare gli altrui diritti. Serve la sinergia tra forze dell’ordine, istituzioni, associazioni ma soprattutto dei cittadini che devono rimanere accanto a queste donne, perché la solitudine è l’arma migliore del carnefice contro la sua vittima».

«Spesso le donne non denunciano perché temono che fuori non ci sia nulla per loro – ha continuato –  invece bisogna far capire che noi ci siamo e diamo una mano. Con servizi che educhino alla parità di genere, percorsi formativi e lavorativi per le donne, reddito di libertà per le vittime di violenza. La comunità, la prossimità, la legalità sono le armi migliori per sconfiggere violenza e isolamento».

Alla cerimonia erano presenti i familiari di Annabella Cozzolino, esponenti della politica nazionale e regionale, il prefetto di Napoli Marco Valentini, il generale dell’Arma dei carabinieri campana Canio La Gala e, attraverso un messaggio recapitato agli organizzatori, l’arcivescovo di Napoli Battaglia.

«Questa inaugurazione per Ercolano ha un valore simbolico – ha affermato il primo cittadino Buonajuto – per il disagio sociale ed economico, per la violenza non solo fisica e che a volte non viene nemmeno percepita come tale con cui facciamo i conti. Qui viviamo una situazione difficile, le donne di Ercolano sono per l’80% disoccupate. Spero che questo luogo diventi un punto di ascolto e di denuncia ma soprattutto di prevenzione: dobbiamo far capire alle ragazze che ogni comportamento che lede la loro dignità va denunciato».

di Bianca Bianco