Un ‘vaccino’ contro lo stress da Covid. In una società che ha visto improvvisamente mutare stili di vita e priorità a causa della pandemia, la rete del supporto psicologico alle persone più fragili deve avere maglie strette per riuscire a intercettare un disagio serpeggiante. Una di queste reti, lanciate dal web e non solo, è quella intessuta da ‘Spunto – Psicologi Uniti sul Territorio’, progetto avviato nel dicembre del 2020 che riunisce quegli psicologi campani che hanno deciso di mettere le proprie competenze a disposizione dei cittadini che hanno subito o temono di subire le ripercussioni dell’emergenza sanitaria anche sul loro equilibro mentale. Il supporto arriva attraverso sportelli di ascolto che sono stati aperti anche a Napoli nel territorio della VI Municipalità, a Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio.

L’impegno degli psicologi è prestato gratuitamente, si tratta di giovani professionisti che, attraverso la loro iniziativa, mirano a rendere questo tipo di sostegno accessibile a tutti i cittadini, in primis in quelle zone del territorio su cui già prima dell’epidemia da Covid 19 era forte il peso del disagio e dell’isolamento.

Valentina Scognamiglio fa parte di questo network di psicologi e ha contribuito alla nascita di Spunto nella VI Municipalità: «E’ un’iniziativa nata anche grazie al supporto delle associazioni Nives e ‘La livella Aps’ – spiega – e si compone di un team di 8 professionisti che si sono attivati affinché non si trascuri anche un’altra faccia dell’emergenza Coronavirus, che è quella delle conseguenze sulla psiche delle persone». Già dalle sue prime battute, lo sportello psicologico ha avuto un riscontro immediato: in un mese di attività decine di persone si sono rivolte a ‘Spunto’ per chiedere aiuto, raccontarsi, semplicemente sfogarsi. «Il principale disagio che chi si rivolge al nostro sportello segnala è l’ansia – racconta Valentina Scognamiglio – Un’ansia conseguente il primo lockdown, con la quarantena della fase più acuta, e quelli successivi. Per la maggior parte sono donne a chiedere di parlare, di essere aiutate. Donne, soprattutto madri, e anche giovani». Chi si rivolge a questi centri racconta le paure che il Coronavirus ha amplificato: quella di ammalarsi, certamente, ma soprattutto quella di perdere il lavoro e quindi la stabilità economica. Ma a premere sul cuore di tanti è spesso l’incertezza dei tempi, dettata da un futuro che sembra ingabbiato dal contagio e dalle restrizioni.

«Il progetto – continua Valentina Scognamiglio – è nato da circa un mese e ha già accolto le richieste di trenta utenti. E’ richiesto un grande lavoro che, visti i tempi, si svolge anche online ma noi prediligiamo gli incontri di persona, con il massimo rispetto delle misure anti-contagio». Al momento ‘Spunto’ a Napoli è presente nella popolosa e complessa realtà della VI Municipalità ma, spiega Valentina Scognamiglio, «speriamo presto di aprire una sede anche nel centro di Napoli».

Lo sforzo professionale ed organizzativo per venire incontro alle esigenze di una platea potenzialmente così ampia di utenti è grande, anche per questo, visto che lo sportello è completamente gratuito, è stata avviata una raccolta fondi online su gofundme.com. L’importo raggiunto attraverso la raccolta fondi servirà a coprire i costi dello sportello senza la minima ricaduta sulle tasche dell’utente. «Per non lasciare indietro nessuno – scrivono i promotori di Spunto – e per impedire che la pandemia lasci dietro di sé una scia di sofferenza mentale e di dolore».

di Bianca Bianco