Celebrare la giornata della memoria non solo il 27 gennaio, ma ogni giorno. Con questo spirito nasce l’iniziativa della psicologa psicoterapeuta Mariapina Accardo, dal 2018 presidente dell’associazione di promozione sociale ‘Ateneo Centro Studi e Ricerche’ di Torre del Greco, impegnata nel potenziamento sociale e nella difesa dei diritti umani. Il progetto è iniziato ufficialmente lo scorso 27 gennaio, quando l’associazione ha donato ad una libreria una sedia in legno decorata a mano da un artigiano locale (“Libellule di legno”) su cui è impressa una frase di Liliana Segre, senatrice a vita sopravvissuta ai campi di concentramento, pronunciata nella giornata della memoria del 2020 dinanzi al Parlamento europeo: “Siate in grado di scegliere, con responsabilità e coscienza, di essere sempre quella farfalla gialla che vola sopra i fili spinati”.  E’ da questo messaggio che si è deciso di colorare di giallo la sedia, con un richiamo ai fili spinati e al cielo azzurro in cui si libra una farfalla anch’essa gialla.

IL SIMBOLO – «La scelta della sedia – spiega la dottoressa Accardo –  ha diversi valori. La sedia ci fa ricordare, ci fa riflettere sul fatto che la Shoa non è una sola, ci fa pensare affinché non accada mai più.  Possiamo fermarci a guardarla o sederci per qualche minuto con rispetto e sensibilità per calarci nei panni dell’altro. La memoria è la memoria di tutta la storia dell’umanità, delle grandi e delle piccole sofferenze di ogni tempo, anche il nostro. La sedia, inoltre, a differenza ad esempio di una panchina pubblica, è più intima e può essere accolta ovunque. Recuperando vecchie sedie sosteniamo inoltre anche l’importante valore del riciclo». L’intento del progetto, spiega ancora Accardo «è stimolare la consapevolezza e la riflessione. La memoria, il ricordo sono tesori preziosi che ci dicono chi eravamo ieri e cosa possiamo fare oggi per il domani».

IL DONO – Nel corso dell’ultimo mese l’iniziativa è stata declinata in maniere diverse. «Chiunque – spiega Mariapina Accardo – può procurarsi una vecchia sedia e contattarmi. Personalmente mi rivolgo all’artigiano di Libellule di Legno che con grazia e competenza si occupa della decorazione. La sedia può poi essere ritirata e donata o installata dove si desidera. Una ulteriore possibilità è quella di ispirarsi liberamente all’iniziativa di Ateneo e realizzare per proprio conto la sedia. Sono ideatrice del progetto, ma lo affido nelle mani di chiunque condivida i miei intenti. Ho esortato dal primo momento ciascuno a sentirsi libero di interpretare questa iniziativa con responsabilità e coscienza. C’è poi la possibilità di dare vita ad una catena virtuosa dove chi riceve in dono una sedia può pensare di donarne un’altra a sua volta».

I LUOGHI – Chiunque, chiarisce ancora Accardo, può aderire all’iniziativa: dalle scuole alle associazioni, dagli ospedali alle librerie, dai musei alle biblioteche fino ai negozi e luoghi pubblici e privati. I più sensibili sono gli insegnanti che, in tanti, stanno contattando Ateneo: «Alcuni faranno realizzare le sedie della memoria nel corso dell’anno direttamente ai loro studenti, le collocheranno nelle loro scuole o le doneranno ai compagni di scuole vicine o lontane. Sono stata contattata da tutta Italia, da Torino a Marsala, da Milano a Bari, da musei, librerie ma anche studi privati che stanno manifestando il piacere di realizzare con Ateneo o per proprio conto la Sedia della Memoria. Sento che siamo tutti anelli di una stessa catena, fili invisibili che si uniscono, strade che erano destinate ad incontrarsi».

di Bianca Bianco