«Il più piccolo atto di gentilezza vale più della più grande delle intenzioni». Nella frase di Kahil Gibran è racchiuso il senso de ‘L’angolo del dono’, l’iniziativa dell’assessore alla Gentilezza del Comune di Portici Maria Rosaria Liuzzi partita lo scorso dicembre. ‘L’angolo del dono’ è una stanza dell’edificio di via della Salute in cui il Comune di Portici accoglie altri servizi di utilità sociale, trasformata in una ‘boutique’ della solidarietà. Vestititi, cappotti, scarpine, giochi donati da cittadini e destinati a bimbi da 0 a 3 anni riempiono la stanza del profumo della solidarietà. Sono capi, accessori ma anche peluche, passeggini, sediolini per auto, regalati da famiglie di Portici per altre famiglie meno fortunate e raccolte, controllate e catalogate.

PORTICI – Ogni giorno l’assessore Liuzzi, nella vita docente di italiano per stranieri, raggiunge questo ‘angolo’, nei giorni previsti accoglie con altri collaboratori le donne che vogliono regalare un vestito o un intero corredino, aiuta altre a superare il pudore e prendere ciò che qualcuno ha dato. «L’angolo del dono è nato come complemento del progetto ‘I primi mille giorni’ con cui il Comune di Portici vuole assistere i neo genitori dalla gravidanza fino ai primi anni del bambino – racconta – L’abbiamo inaugurato il 7 dicembre scorso e nasce dall’impegno solidale durante il primo lockdown. Non volevo restasse un fatto estemporaneo, così ho pensato di renderlo un luogo fisso dove la solidarietà viene stimolata. Dal 10 dicembre è un lavoro quotidiano e ha avuto un buon riscontro». Già cento le persone che hanno donato, 72 quelle che hanno ‘preso’. Ma per l’assessore Liuzzi quella che si concretizza nella stanza di via della Salute non è carità: «In questo luogo si realizza una catena di solidarietà soprattutto tra mamme, con cui non si fa pesare il disagio economico ma tutto avviene con naturalezza. Non usiamo mai la parola ‘bisogno’, non a caso».

IL RIUSO – Alla base de ‘L’angolo del dono’ c’è anche il concetto di riuso: c’è chi regala abiti o giochi nuovi, ma la maggior parte delle volte si tratta di cose usate e tenute benissimo cui i vecchi proprietari vogliono dare una nuova vita. Non mancano negozi solidali, ma per lo più le donatrici sono donne. E donne, oltre all’assessore Maria Rosaria Liuzzi, sono i bracci operativi del progetto: una sociologa che registra ogni dono e una volontaria che si occupa di accogliere chi regala e chi riceve. «Tutto avviene a costo zero, anche gli arredi della nostra stanza dei doni ci sono stati regalati. Questo posto esprime al massimo un concetto cui tengo: fare della gentilezza un bene istituzionale». Gentilezza intesa come bontà, apertura verso gli altri, accoglienza: «Quando il sindaco Enzo Cuomo ha conferito la delega alla Gentilezza – racconta Liuzzi – molti hanno storto il naso, qualcuno ha fatto ironia. Oggi dimostriamo l’utilità di questa delega, pur priva di risorse economiche». In tutta Italia sono 100 gli assessori alla Gentilezza e fanno rete con iniziative, condivisioni, proposte. Un mondo generoso ed edificante che rende la gentilezza una risorsa e un bene.

di Bianca Bianco