Due furti in due giorni, con migliaia di euro di danni e un’umiliazione per chi svolge un’opera meritoria costante . La sede Avis di via Pomigliano a Sant’Anastasia è stata violata dai ladri nella notte tra sabato e domenica e anche in quella tra domenica e lunedì, pregiudicando in parte la raccolta sangue di cui c’è urgente bisogno negli ospedali soprattutto in questo periodo di forte stress della tenuta dei nosocomi a causa della pandemia.

Nella prima occasione i balordi, danneggiando le grate delle finestre dalle quali sono entrati, si sono portati via un defibrillatore, vari strumenti necessari ai prelievi di sangue, una bilancia, le tv e non solo. Poi, il giorno successivo, è stata sottratta l’auto aziendale utilizzata per il trasporto durante le attività. Una vicenda vergognosa su cui indagano i carabinieri e che lascia l’amaro in bocca ai volontari dell’Avis.

Il tesoriere della sede di via Pomigliano, Ciro Fragliasso, afferma: «Avevamo programmato le nostre solite giornate nei weekend per la raccolta di sangue. Abbiamo comunque tenuto le iniziative ma ovviamente riuscendo a riempire meno sacche. Delle 31 che avevamo previsto in questa fase, siamo riuscite a riempirne soltanto 13, immaginate cosa significa: mettere a rischio il salvataggio di vite umane». E quello economico? «Di diverse migliaia di euro, che copriremo facendo dei debiti acquistando il materiale necessario». In un anno l’Avis di Pomigliano d’Arco riesce a riempire 1500 sacche di sangue, un lavoro egregio. Il quesito resta: chi ha interesse a prendere di mira un ente del genere? «E se dovessero ritornare i ladri, la sopravvivenza sarebbe messa a repentaglio» sospira, in conclusione, Fragliasso. 

di Antonio Sabbatino