Sono le 11.17 quando una delle pinze demolitrici butta giù il primo pezzo di cemento. Inizia, così l’abbattimento della prima, delle quattro, Vele di Scampia, simbolo per anni di una Napoli degradata e deprivata, fotografia di un quartiere identificato solo per fatti di criminalità e malaffare e dove non è mai stata riconosciuta la lotta dei cittadini per l’ottenimento dei loro diritti. Inizia così il progetto Re-Start Scampia che prevede, nella prima fase, l’abbattimento delle Vele A, C, D e la rigenerazione della Vela B. L’obiettivo è quello di trasformare la ‘Scampia di Gomorra’ in una periferia a misura dei cittadini. La demolizione della Vela A, nota anche come Vela Verde,avviene con escavatori, allestiti con una pinza oleodinamica. La Vela A è alta 45 metri; 50mila i metri cubi da demolire e 1800 i mq di area coperta. L’intervento di demolizione durerà circa 40 giorni. A tutt’oggi, sono stati trasferiti nei nuovi comparti di edilizia residenziale pubblica più di 800 nuclei familiari. L’ultimo trasferimento ha riguardato gli abitanti della Vela A nei nuovi alloggi (124) realizzati lungo via Gobetti. «Scampia batte Gomorra tre a zero- ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, immediatamente dopo il via della demolizione della Vela Verde- Per anni questa zona è stata equiparata a Gomorra invece non è così. C’è stata lotta e dignità dei cittadini di Scampia ed una bella pagina di collaborazione tra Governo e Amministrazione».

di W.M.