Per la prima volta Goletta dei Laghi fa tappa in Campania, muovendo un ulteriore passo in avanti nel costante lavoro effettuato da Legambiente Campania e da Legambiente Molise sul Parco Regionale del Matese e nel suo percorso di trasformazione in parco nazionale.Il parco rappresenta infatti un’eccezionale occasione per lo sviluppo dell’area ma, nonostante questa consapevolezza, fatica a consolidarsi come realtà territoriale, ritardando di fatto le grandi opportunità che esso potrebbe creare.

“Il turismo lacustre, in chiave sostenibile, può rappresentare un notevole volano di sviluppo per il territorio del Matese – dichiara Sara Montoro, Legambiente Matese – Investire in progettualità capaci di tutelare il bacino e, parallelamente, creare attrattiva che intercetti i flussi turistici di settore, quali birdwatching, sport remieri ed escursionismo, dovrebbe diventare una priorità per l’agenda politica delle amministrazioni e oggetto di lavoro dei numerosi stakeholder locali”. Il turismo lacustre, infatti, ha registrato nel nostro Paese, negli ultimi due anni, un incremento del 15%, soprattutto grazie alla possibilità per gli utenti di fare vacanze “green”, senza dimenticare l’opportunità di destagionalizzare le presenze, garantendo così un indotto costante per l’area.

Oggi, insieme agli attivisti del cigno verde, anche tanti rappresentanti della consulta del Matese, una rete di stakeholder che, negli ultimi, è riuscita a creare una piattaforma di confronto tra le realtà campane e molisane con l’obiettivo di facilitare il percorso verso l’istituzione del Parco Nazionale del Matese.

“In Campania c’è bisogno di un piano di cura e salvaguardia dei bacini lacustri. Il contratto dei laghi previsto dalla recente legge regionale n.5 del 6 maggio 2019 – ha commentato Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania– può certamente essere un importante strumento di programmazione strategica e negoziata per promuovere un utilizzo sostenibile delle risorse idriche e il rispetto del paesaggio circostante. Uno strumento da sperimentare proprio sul bacino del Matese, soprattutto in questa fase di concertazione territoriale avviata in vista della transizione da parco regionale a parco nazionale”.