ROMA- A più di un mese dall’approvazione del documento da parte del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale (del 10 settembre) il Decreto Legislativo n. 105/2018. Entrano in vigore, ufficialmente dal giorno successivo alla pubblicazione,  le norme che prevedono, tra l’altro, la proroga da 18 a 24 mesi dei termini per adeguare gli statuti degli enti del Terzo settore al nuovo quadro normativo (la scadenza diventa quindi agosto 2019); apertura all’interlocuzione organica, con il rafforzamento della collaborazione tra Stato e Regioni (soprattutto in materia di utilizzazione del fondo di finanziamento di progetti e attività di interesse generale del Terzo settore); chiarezza sulla contemporanea iscrizione al registro delle persone giuridiche e al registro unico nazionale.

Estesa a tutti i volontari degli ETS (enti di terzo settore) la norma che prevede per i lavoratori subordinati che intendano svolgere attività di volontariato in un ente del Terzo settore, il diritto di usufruire delle forme di flessibilità di orario di lavoro o delle turnazioni previste dai contratti o dagli accordi collettivi, compatibilmente con l’organizzazione aziendale.

Per gli ETS che hanno l’obbligo di costituirsi con un numero minimo di soci, viene stabilito il rimedio nel caso in cui, successivamente alla costituzione, il numero degli associati divenisse inferiore a quello stabilito: esso deve essere integrato entro un anno, trascorso il quale l’ODV (oppure l’APS) è cancellata dal Registro unico nazionale del Terzo settore se non formula richiesta di iscrizione in un’altra sezione del medesimo.

Con la tutela degli animali e la prevenzione del randagismo le attività di interesse generale esercitabili dagli enti del Terzo settore subiscono un primo upgrade. Di fondamentale importanza, soprattutto per i lettori della rivista,  la reintroduzione dell’esenzione dell’imposta di registro per le Organizzazioni di volontariato per gli atti costitutivi e per quelli connessi allo svolgimento delle attività. Questo significa che si potranno nuovamente costituire ODV oppure modificarne gli statuti a costo zero, dal momento che l’esenzione dall’imposta di bollo era già prevista dalla versione originaria del Codice.

Il cammino verso una disciplina unica e organica del Terzo settore è ancora lungo, ma un passo importante è stato fatto. Il compito dei CSV e di tutti gli attori coinvolti resta quello di mantenere alta la pressione sul Legislatore, affinché si porti a termine nel minor tempo possibile e con il miglior risultato possibile il percorso iniziato nel 2016 con la legge delega. Ricordiamo che la Commissione Europea, titolare del potere di valutare se i regimi fiscali di favore previsti per gli ETS siano compatibili con le regole del mercato interno alla UE), non avrebbe ancora ricevuto la richiesta di autorizzazione e questo dilaterà ancora i tempi di applicazione del regime transitorio contornato da evidenti lacune, dubbi e incertezze. Non ci resta che attendere fiduciosi.

 

di Maurizio Grosso