NAPOLI – Villa Cesarano a Torre Annunziata, bene confiscato alla omonima consorteria criminale che ha gestito gli affari illeciti nella fascia pedemontana del Vesuvio, sarà un centro propulsore di cultura e di iniziative contro la camorra.
Il Comune di Torre Annunziata ha finalmente pubblicato un avviso pubblico che renderà possibile tutto ciò. Si tratta del completamento di un lungo e travagliato percorso iniziato nel lontano novembre 2011. All’epoca l’Agenzia del Demanio formalizzò il trasferimento del bene confiscato alla criminalità organizzata, sito in Traversa Andolfi (al confine con la vicina municipalità di Pompei), al patrimonio indisponibile del comune di Torre Annunziata. Con una delibera del marzo 2013, l’Ufficio Tecnico Comunale venne incaricato di valutare i costi di ristrutturazione e adeguamento dell’immobile al fine di realizzare due mini appartamenti abitabili. Ma il progetto, date le scarse risorse finanziarie dell’Ente, non fu mai realizzato. Adesso dopo diversi anni, grazie anche all’impegno ed alla determinazione dell’attuale compagine di governo, guidata dal sindaco Vincenzo Ascione, si è riusciti a cancellare questa “macchia”.
Evidentemente l’entrata in vigore di nuove norme che hanno messo finalmente ordine in una materia già di per sé abbastanza complicata, ed il mutamento del clima politico ha agevolato questo cambio di passo di cui si avvertita la necessità e l’urgenza. A rendere pubblica la notizia è stata l’assessore al Patrimonio, Emanuela Cirillo. L’avvocato ed ex giornalista prestata alla politica, non senza lasciare trasparire la propria soddisfazione per l’importante risultato raggiunto, frutto anche delle battaglie condotte fin dal suo insediamento nella famigerata “stanza dei bottoni” del complesso di Via Provinciale Schiti, ha sottolineato che “dopo diversi anni in cui l’immobile è rimasto inutilizzato abbiamo ora, con l’approvazione di una nuova delibera di giunta, la possibilità concreta di poterne usufruire, dandolo in concessione ad associazioni ed enti impegnati in diversi ambiti sociali”. La volontà dell’Amministrazione Comunale è quella di recuperare gli immobili sottratti alla camorra per destinarli ad attività socio-culturali che, oltre alla promozione di progetti ed iniziative, costituiscono anche un’opportunità di sviluppo e lavoro. “Il bene verrà assegnato a titolo gratuito e per un periodo da determinarsi a seconda della destinazione d’uso – conclude l’assessore – e sarà rinnovabile una sola volta, al fine di consentire la possibilità di avvicendamento dei concessionari”.
Il riutilizzo dei beni confiscati è fondamentale, in quanto venendo utilizzati per finalità istituzionali e sociali (ai sensi della legge 109/96 e successive modifiche e integrazioni) possono subire quel processo di “metamorfosi” che ne consente la trasformazione in input per lo sviluppo locale. In questo modo riacquistano la capacità di generare benefici a vantaggio della comunità. Le ricadute sotto il profilo sociale sono ancora più evidenti, in quanto, a ragione, costituiscono la risposta più incisiva per promuovere la cultura della legalità soprattutto nei territori maggiormente tormentati dalla delinquenza organizzata e comune. La scelta del Comune di Torre Annunziata di recuperare Villa Cesarano per destinarla ad attività socio-culturali costituisce, essa stessa, l’indicazione di un percorso formativo molto chiaro rivolto ai giovani, i quali possono prendere coscienza del ruolo propositivo che può essere svolto dalla società civile.

di Carmine Alboretti