NAPOLI – Terra del cibo buono e sano la Campania si riscopre anche come luogo che non ha fatto i conti con l’obesità infantile. Secondo i dati diffusi da Okkio alla Salute il 28 per cento dei bambini tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso, mentre il 13,7 è obeso. Due dei principali fattori di rischio per patologie  come ictus, ipertensione arteriosa, diabete tipo 2. Prevenzione e della cura dell’obesità restano ancora fanalino di coda dei costi sanitari. Secondo uno studio internazionale, infatti, questo ramo rappresentano una cifra che oscilla tra il due ed il sette per cento dei costi sanitari totali.
Secondo il gruppo di pediatri di famiglia della provincia di Napoli “Dieta Mediterranea in Pediatria” è possibile prevenire l’obesità infantile appunato attraverso una corretta alimentazione. È dimostrato che la dieta mediterranea è il miglior modello alimentare per la prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete, cancro. Di questo argomento si è discusso presso il Punto Luce di Save the Children nel quartiere Sanità di Napoli lo scorso mercoledì. «La prevenzione dell’obesità infantile – ha dichiarato Raffaella De Franchis, coordinatrice della Federazione Italiana Medici Pediatri di Napoli – può essere attuata mettendo in pratica dei corretti comportamenti alimentari fin dalle primissime epoche della vita. Il gusto del bambino – ha aggiunto – si forma già duranta la gravidanza e l’allattamento. Abituare un bambino a mangiare gli alimenti che dovrà assumere da adulto contribuisce a definirne le abitudini e dunque a ridurre l’assunzione di una serie di alimenti che sono addirittura dannosi per il nostro organismo».
«L’aspetto interessante su cui Save the Children ha lavorato è la relazione che c’è tra la povertà, la povertà educativa e la malnutrizione, che si manifesta con un cattivo rapporto con l’educazione alimentare. Attraverso i nostri progetti – spiega Francesca Romana Marta, responsabile nazionale del progetto “Fiocchi in ospedale” per Save the Children – cerchiamo di fornire strumenti cognitivi e materiali ed un’educazione ai sani stili di vita, che significa anche educazione all’acquisto ed alla trasformazione dei generi alimentari». All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, Pasquale Calemme, presidente della Fondazione San Gennaro Onlus e Salvatore Auricchio, professore di pediatria dell’Università Federico II.

di Ciro Oliviero

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