ROMA – A seguito degli eventi sismici registrati ieri nell’Italia Centrale, molti i volontari accorsi per portare assistenza alle persone. In particolare sono oltre 300 i volontari soccorritori Anpas, gli psicologi dell’emergenza, medici, cinofili, loggiati, idraulici, infermieri e operatori di protezione civile che stanno operando dal 26 ottobre nei territori colpiti di Umbria e Marche, coordinati dalla sala operativa nazionale aperta pochi minuti dopo l’inizio della sequenza sismica.
Oltre al primo soccorso portato nelle zone colpite dal terremoto dalle pubbliche assistenze dell’Umbria, a Norcia i volontari della colonna mobile nazionale Anpas si stanno occupando della distribuzione dei pasti con il modulo cucina comprendente anche la mensa installato il 26 ottobre scorso e che nella giornata di ieri ha preparato e distribuito oltre 1500 pasti. Inoltre è stata effettuata la distribuzione dei medicinali, l’assistenza sanitaria e il soccorso agli animali domestici, oltre al servizio di accompagnamento e assistenza alle persone che si sono trasferite sulla costa e o nelle regioni limitrofe per garantire loro una sistemazione adeguata.
Nelle Marche i volontari delle pubbliche assistenze Anpas, hanno preso parte al coordinamento dei soccorsi nella postazione della Sala Operativa Unificata Permanente (Soup) del Dipartimento della protezione civile Marche. Una cucina mobile e una postazione di soccorso (formata da ambulanza e un mezzo per trasporto disabili) sono stati installati presso il Comune di Pievetorina (Mc). Un’ambulanza presente anche a Camerino. Ad Ancona sono quaranta i volontari Anpas, tra cui due psicologi dell’emergenza, impegnati nelle prime ore al censimento e all’assistenza alla popolazione. Nella mattinata di oggi, inoltre, i volontari Anpas stanno provvedendo all’istallazione di una ulteriore tensostruttura nel comune di Cingoli, provincia di Macerata.
È attivo il numero verde 800.840.840 del Dipartimento della Protezione Civile che fornisce informazioni in base agli aggiornamenti del Comitato operativo riunito nella sede del Dipartimento della Protezione Civile e la sala operativa della Protezione civile Lazio è 803555, la sala operativa regionale unica Regione Umbria 0742630777.
L’intervento del Gus. Il Gruppo Umana Solidarietà, già attivo immediatamente dopo le prime scosse, potenzia la sua presenza con personale dedicato all’assistenza e al sostegno della popolazione nelle zone terremotate, da Arquata del Tronto ai comuni dell’Alto maceratese, colpiti mercoledì scorso in modo ancora più violento. Due le linee di intervento: da una parte sarà rafforzata l’attività dei Centri di ascolto, fissi e mobili, già operativi su tutto il territorio interessato dal sisma, in collaborazione con altre associazioni presenti. Dall’altra, saranno supportate le amministrazioni comunali, che si trovano ad affrontare la quotidianità amministrativa con un inevitabile deficit di personale impegnato nell’emergenza.
In questi mesi il Gus è stato costantemente presente con i suoi operatori esperti e con i volontari, che hanno risposto con grande generosità alle molteplici richieste di aiuto. Per partecipare, in forma volontaria, accanto alle ragazze e ai ragazzi impegnati nelle attività di sostegno della popolazione colpita, è possibile candidarsi scrivendo una mail a: volontariatosisma2016@gus-italia-org. Per supportare economicamente l’attività del Gus, invece, è possibile fare una donazione attraverso il conto corrente “G.U.S. GRUPPO UMANA SOLIDARIETÀ G.PULETTI ONLUS” – IBAN: IT66Y0335901600100000131559, causale: Emergenza Terremoto Centro Italia.
430 mila euro dalla Caritas di Bolzano-Bressanone. Dopo la violenta scossa di domenica mattina, Norcia è in ginocchio: oltre 3.000 sfollati, il centro storico svuotato dai suoi abitanti, la Cattedrale di S. Benedetto sbriciolata, molte strade impraticabili. La gente è al limite della sopportazione dopo oltre due mesi di scosse. Molte famiglie accettano di trasferirsi in altre zone, molte altre vogliono rimanere per badare ai loro campi e ai loro animali. “Saremo vicini a chi, ovunque sia, avrà bisogno di aiuto” dicono le Caritas umbre. La Caritas di Bolzano-Bressanone, che ha già inviato 430 mila euro per sostenere il programma destinato alle famiglie di agricoltori, rilancia la raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite.
Nella riunione straordinaria delle Caritas umbre che si è tenuta ieri a Todi, cui ha partecipato anche il direttore della Caritas altoatesina Paolo Valente, è stata ribadita la volontà di restare accanto a quanti, per necessità o per scelta, decideranno di non spostarsi nelle strutture alberghiere messe a disposizione dallo Stato sul Lago Trasimeno o sulla costa adriatica. “Nonostante non abbiano più una casa, molte famiglie non possono e non vogliono lasciare campi e bestiame, dormono in macchina malgrado le temperature notturne siano vicine allo zero e lavorano tutto il giorno per salvare il salvabile”, afferma Paolo Valente.
La Caritas di Spoleto-Norcia e quella altoatesina stanno già conducendo un primo programma di sostegno a favore di una ventina di famiglie di agricoltori ma ora la situazione si è aggravata notevolmente. Questa settimana verrà eseguita una nuova mappatura dei bisogni e delle condizioni delle famiglie in zone che fino a qualche giorno fa non erano state interessate pesantemente dal sisma e martedì 8 novembre, nel corso di una riunione a Spoleto, sarà deciso un nuovo programma di aiuti sostenuto anche da tutte le Caritas del Nordest.
“La nostra gente, e di questo la ringraziamo di cuore, sta dimostrando una grande vicinanza e solidarietà verso le popolazione colpite dal sisma. Chiediamo che, soprattutto dopo il disastro causato dalle scosse di domenica mattina, questa solidarietà non cali. Molte più famiglie hanno bisogno del nostro sostegno morale e del nostro aiuto concreto”, dichiarano i direttori Paolo Valente e Franz Kripp.
Chi volesse contribuire a sostenere le iniziative di aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto può farlo inviando la propria offerta attraverso uno dei seguenti conti bancari indicando la causale “Terremoto Italia”.
Unicef: “Urgenti gli interventi per i bambini sfollati”. “Lo scenario di queste ore in Italia per numero di sfollati è tristemente simile a quello di altri paesi del mondo colpiti in questi mesi e anni da gravi calamita. È necessaria quindi un’azione urgente a protezione dei bambini sfollati e ai loro bisogni”. lo dichiara Andrea Iacomini Portavoce dell’Unicef Italia.
“Bambini e adolescenti si trovano improvvisamente a vivere un incubo e necessitano di un sostegno particolare non solo in termini di accoglienza ma anche dal punto di vista psicologico. Bene in questo senso l’azione della Protezione Civile cui va il nostro plauso e del Governo che ha deciso subito di attivare investimenti concreti per gestire l’emergenza – prosegue -. Ci auguriamo ora una risposta che riporti immediatamente i bambini sfollati alla normalità attraverso l’attivazione di percorsi scolastici alternativi e azioni immediate di assistenza psicologica. In questo senso siamo a disposizione del Governo con la nostra esperienza in campo internazionale”.
Le Marche sotto pressione. A fare il punto sul terremoto che ha colpito il centro Italia è anche il presidente della regione Marche, Ceriscioli: “Le persone assistite in maniera diretta durante la notte sono circa 15 mila e ovviamente rappresentano una piccolissima parte delle persone che hanno dormito fuori casa, fra chi ha scelto una destinazione autonoma e i tantissimi che hanno dormito in auto, compresi i centri importanti come Ascoli, Macerata e Fermo”.
“Il terremoto – ha detto – è arrivato a dimensioni veramente molto ampie nel nostro territorio. Lo sforzo che stiamo facendo nelle Marche credo non sia paragonabile a quello di nessun’altra regione, perché gran parte delle scosse sono state nel nostro territorio: tutta la provincia di Macerata, molta della provincia di Fermo, gran parte della provincia di Ascoli Piceno e adesso anche la provincia di Ancona, dove Fabriano e altre città hanno segnalato danni importanti, oltre a moltissime persone che sono uscite di casa. La dimensione così ampia fa sì che lo sforzo della Protezione civile sia veramente imponente e sin dalle prime ore lo è stato. Speriamo di poter continuare con questo impegno nelle prossime ore, perché in realtà questi uomini e queste donne sono impegnati dal 24 agosto in maniera molto pesante”.
Per quanto riguarda i trasferimenti delle persone, il fatto significativo è che nelle zone delle scosse del 24 agosto, Arquata e dintorni, proprio ieri sono partiti i pullman verso le strutture della costa. “Ci sono voluti due mesi per metabolizzare quello che è accaduto e poi con la terza scossa hanno deciso di partire. Nelle altre realtà per molti siamo a pochi giorni, per alcuni a poche ore dall’evento e quindi è un po’ più difficile prendere questa iniziativa, però devo dire che le partenze ieri sono state veramente significative. C’è l’attaccamento alla terra, ma la paura rispetto alla scossa sta spingendo verso la scelta di andare via. I numeri veri li vedremo un po’ più avanti, quando le persone smetteranno di dormire in auto e se non hanno una casa dove rientrare avranno bisogno di una risposta. Noi intanto abbiamo allertato tutte le strutture ricettive delle Marche, da Gabicce Mare fino a San Benedetto del Tronto e se non dovessero bastare ci rivolgeremo anche alle altre regioni. Per ora sono sufficienti le nostre. Vedremo in seguito”.

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