NAPOLI-  Le associazioni partenopee che si occupano della tutela dei diritti delle persone con disabilità e non autosufficienti sono preoccupate per la mancanza di alcuni servizi essenziali di assistenza. I fatti raccontano che dallo scorso mese di giugno è iniziata l’interruzione del lavoro di assistenza domiciliare da parte delle cooperative che espletavano il servizio a seguito della chiusura dei rubinetti da parte dell’amministrazione comunale. Alcune sono riuscite a stringere la cinghia ed a garantire il servizio anche senza ricevere più fondi dall’amministrazione comunale partenopea. A giorni dovrebbe partire il servizio di accompagnamento a scuola dei ragazzi affetti da disabilità, ma anche quello molto probabilmente non potrà essere garantito, quantomeno dai primi giorni. Ad oggi, infatti, non è ancora stata approvata una delibera che destina fondi per l’espletamento del servizio.
LE ASSOCIAZIONI – La rete associativa. Aism Napoli, Aima, LDH, Fish Campania, Fiadda, Cgil Disabilità, Famiglie in rete, Fiadda, Enil Italia e MO.V.I. Campania Onlus si sono riunite lo scorso lunedì per discutere degli argomenti da portare al tavolo delle trattative con l’assessore alle Politiche sociali del Comune di  Napoli, Roberta Gaeta. In quella sede, oltre a rimarcare la necessità di un’accelerazione importante sulle tematiche sopra elencate, è stato deciso di chiedere la partecipazione del primo cittadino Luigi de Magistris all’incontro del 12 settembre, anche ritardando di qualche giorno la riunioneper venire incontro al calendario del sindaco metropolitano. Dopo un paio di giorni de Magistris ha fatto sapere di riuscire a ricavare una mezz’ora per ascoltare le istanze delle associazioni proprio nella tarda mattinata di oggi.
LO STOP DEFINITIVO – «I tagli effettuati nel bilancio di previsione hanno eliminato una parte dei diritti essenziali delle persone affetta da disabilità-  ha dichiarato il presidente di Fish Campania, Daniele Romano-. Al primo ottobre si rischia lo stop definitivo dell’assistenza domiciliare. Già abbiamo avuto numerose segnalazione dell’interruzione del servizio a Chiaiano e al Vomero. Le realtà sociali che hanno la possibilità di continuare senza fondi vanno avanti, le altre no». Seduta di fronte a lui al tavolo delle trattative questa mattina l’ex magistrato troverà una rappresentanza delle succitate organizzazioni che, in buona sostanza, chiedono garanzie ed impegni concreti. La prima richiesta riguarda l’assicurazione dei servizi minimi fino al prossimo mese di novembre, con la concomitante presentazione di un nuovo bando per l’assegnazione dei fondi necessari a garantire una continuità nell’assistenza alle persone affette da disabilità. Il rischio è che il 1 ottobre anche quelli che hanno portato avanti con difficoltà una parte dei servizi fino a questo punto non riescano a proseguire con le loro sole forze. Nel caso in cui gli il primo cittadino non si faccia carico di queste istanze la rete delle associazioni conferma la partecipazione allo sciopero del 4 ottobre prossimo. Non solo. Qualora il servizio di accompagnamento scolastico non dovesse essere garantito dal prossimo 15 settembre gli stessi esponenti delle organizzazioni inviteranno i genitori degli alunni interessati a denunciare questa mancanza. Il Comune di Napoli ha aderito alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità con la delibera di giunta n. 992 dell’11/10/2011. Nel tempo ha forse dimenticato di salvaguardare quei diritti.
 

di Ciro Oliviero

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui