NAPOLI- Al Dipartimento di Pediatria dell’Università Federico II di Napoli, è stato presentato lo studio scientifico sulle nuove prospettive di terapia per la sindrome di Down. Nel corso dell’incontro sono state informate le famiglie sulle novità nel campo della ricerca in quanto l’applicazione sperimentale dello studio sarà effettuate proprio a Napoli. «Abbiamo dei dati molto incoraggianti dal modello animale che replica molte caratteristiche della sindrome di down. Dati – ha spiegato la dirigente medico di Pediatria, Iris Scala – che mostrano che la somministrazione dello fluoxetina agisce a livello celebrale del topo, normalizzando le funzioni comportamentali». Uno studio che rientra in un progetto internazionale in cui gli altri partner continueranno con la sperimentazione animale. Il centro di reclutamento clinico è appunto Napoli. L’università Federico II è in stretta collaborazione con l’università di Bologna, dove lavora la professoressa Renata Bartisaghi che ha pubblicato questi dati su riviste scientifiche internazionali. Un altro punto che sottolinea la validità del progetto. Inoltre la fluoxetina «è già utilizzato in età pediatrica, pertanto il farmaco è ben tollerato. Abbiamo progettato uno studio clinico che si propone di valutare l’efficacia in bambini con sindrome di down per valutare se si può migliorare l’aspetto cognitivo», dice la Scala. Il reclutamento dei pazienti avverrà a partire da prossimo gennaio. «Questa ricerca è molto importante perché ci dà tante possibilità in più per ridurre i ritardi cognitivi, in quanto pare – dice Adriano Tedeschi, presidente dell’associazione “Sindrome di down onlus” – che questo farmaco, che non è né sperimentale né invasivo, fa aumentare le sinapsi e quindi il dialogo nel cervello. In laboratorio ha dato ottimi risultati. Se andrà a buon fine la sperimentazione si potrà colmare il ritardo che le persone con sindrome di down hanno nel ragionamento».

di Ciro Oliviero 

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