Sportissivamente (7)AVELLINO. «Chi non ha affrontato le avversità non conosce le proprie forze». È uno degli slogan che gli studenti del liceo classico Pietro Colletta hanno dedicato ai ragazzi diversamente abili che hanno giocato con loro durante “Sportivissimamente 2015”, manifestazione sportiva itinerante a cui partecipano i pazienti di sei centri di riabilitazione campani e gli studenti di cinque istituti scolastici superiori. Si tratta di una serie di incontri in cui i disabili dei centri di riabilitazione, pazienti con deficit mentali che non hanno particolari difficoltà motorie, si confrontano con una selezione degli studenti della scuola ospitante. L’istituto scelto per l’incontro inaugurale è stato il Colletta che ha accolto le delegazioni dei sei centri aderenti all’iniziativa: il C.M.P. di Castellamare, il Centro Scoliosi di Napoli, L’Oasi di Castel Campagnano, in provincia di Caserta, il centro Serena di Marano, il Metafelix di Terzigno e il So.Ge.Sa. di Napoli. Le due squadre hanno giocato insieme a basket, mentre dalle gradinate ai lati del campo gli studenti non si risparmiavano in cori di incitamento e partecipazione per entrambe le squadre in campo. Tanto è stato l’entusiasmo che, circa a metà della partita, i giocatori della scuola hanno voluto mischiare le squadre, così diversamente abili e studenti normodotati hanno giocato insieme, terminando il match con risate ed abbracci.

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IL TOUR- Quella del Coletta è stata solo la prima tappa di un tour che coinvolgerà tutta la Campania. Gli atleti dei centri riabilitativi saranno a Telese, ospiti dell’istituto superiore Telesi@, dove si svolgerà una partita di calcio a 5, poi a Salerno al liceo classico De Sanctis, in cui si giocherà a pallavolo, poi ancora al Brunelleschi di Afragola, per giocare di nuovo a Basket e infine al Mattei di Caserta. Testimonial della manifestazione sono stati la Juvecaserta Basket e Patrizio Oliva, medaglia d’oro di boxe ai giochi olimpici di Mosca del 1980: «Questi ragazzi con disabilità possono insegnare ai giovani di oggi quanto sia bella la vita. – racconta Oliva – Lo sport è fatto principalmente di lealtà e amicizia, che questo tipo di iniziative rappresenta degnamente. In più non bisogna vedere i diversamente abili come atleti di serie B: chi arriva a partecipare alle para olimpiadi, ad esempio, è un atleta allo stesso livello di chi partecipa alle competizioni per gli atleti normodotati e, allo stesso modo, può coronare il sogno di vincere una medaglia olimpica».

Di Daniele De Somma –foto  Pamela Orrico

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