Anziani

ROMA – Unire le generazioni per uscire dalla crisi. È l’obiettivo che si pone il Festival delle Generazioni che, il 27 febbraio, propone a Roma una giornata di incontri, momenti di riflessione per unire giovani e anziani. Ideato e promosso dalla Federazione Nazionale Pensionati Cisl, il Festival che ha eletto Firenze come sua città ideale è quest’anno in forma itinerante prima a Roma, poi in Lombardia, facendo tappa anche all’Expo. Ma esiste il conflitto generazionale tra giovani e anziani? «Di per se non esiste. Questo conflitto è stato creato ad arte per mettere gli uni contro gli altri ed evitare di decidere su alcuni temi, come sull’invecchiamento della popolazione. Invece di trovare soluzioni, si è inventata una distanza tra giovani e vecchi che immobilizza tutto».

IL FESTIVAL – A pensarla così è Gigi Bonfanti, segretario generale Cisl pensionati e ideatore del Festival nato proprio dalla «voglia di far capire al paese che questa strada non è più percorribile, che le capacità lavorative e l’esperienza degli anziani si possono incontrare con l’innovazione e l’inventiva dei giovani». Il Festival propone momenti di discussione ma anche modalità concrete di fare incontrare le diverse generazioni, come laboratori pensati per le aziende con l’obiettivo di fare incontrare le conoscenze. E, per la prossima edizione, è in cantiere un portale che possa fare incontrare giovani e non più giovani sul tema del lavoro. «Tramandare le capacità professionali e le esperienze di padre in figlio. Di questo si vuole occupare il nostro sindacato che non fa solo chiacchiere ma si muove in concreto – afferma Bonfanti – anche nel campo del sociale, un ambito oggi vissuto dal paese come un peso, e che invece può essere un’area dove nascono nuovi posti di lavoro».

IL PROGRAMMA – Si inizia alle 9, all’Università La Sapienza, con la lettura e il commento dei giornali, con uno sguardo speciale ai problemi dei giovani e degli anziani, discussi con il pubblico. Poi la tavola rotonda “Né vecchi né giovani: cittadini”, incontro «sul legame e la relazione, ma anche le divisioni e le lacerazioni, che, secondo alcuni, esisterebbero tra giovani e vecchi, e sulla necessità di unire le generazioni per uscire dalla crisi finanziaria di un capitalismo che ha raggiunto livelli di deregulation e di speculazione un tempo inimmaginabili». E ancora musica, arte, filosofia e concerti per riflettere su diversi temi come il mondo digitale che «non è un punto di divergenza ma di contatto tra le generazioni», secondo Gigi Bonfanti «sul terreno del mondo digitale e delle tecnologie, i giovani possono dare molto ai vecchi». E attenzione a non chiamarli anziani «anziani è una diminuzione, invece nella parola vecchi c’è la storia di una vita».

di Antonella Migliaccio –  @antonellamiglia

 
 

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