Lampedusa LAMPEDUSA – Morti, tanti morti. Ma anche tanti salvataggio. Quelle che si stanno vivendo sono ore molto difficili per i migranti e per le forze di polizia che stanno pattugliando il Mediterraneo. Sono oltre 3.500 le uomini, le donne e i bambini salvati da venerdì nel canale di Sicilia dai mezzi della Marina Militare, della Guardia Costiera e dalle imbarcazioni civili. Purtroppo, come evidenziato dall’agenzia Redattore Sociale, alcuni non ce l’hanno fatta. Erano alla deriva da due giorni su un piccolo gommone ormai semiaffondato senza neanche un telefono funzionante con cui dare l’allarme e senza più una goccia d’acqua: quando la nave Sirio della Marina militare li ha individuati, nel tardo pomeriggio di ieri, a 120 miglia a sud di Lampedusa, per diciotto di loro era ormai troppo tardi. I marinai che sono riusciti a trarre in salvo 73 migranti, alcuni dei quali in cattive condizioni, in stato di disidratazione ed ipotermia, hanno contato sul fondo di quel gommone, uno sull’altro, ben diciotto cadaveri, tutti di uomini. I profughi superstiti hanno raccontato di essere partiti in cento dalla Libia, ci sarebbero dunque una decina di dispersi in mare. La tragedia va ad aggiungersi a quello di venerdì al largo di Tripoli dove i dispersi, a fronte della ventina di corpi recuperati, sarebbero circa duecento.
Nel frattempo proseguono senza sosta le operazioni di assistenza e soccorso della Guardia costiera a imbarcazioni di migranti in difficoltà. L’ultimo intervento, sottolineal’agenzia Redattore Sociale, ha permesso il salvataggio di 470 persone, stipate su due diversi gommoni che rischiavano di affondare. I migranti sono stati individuati dall’elicottero della nave Fasan della Marina Militare, in perlustrazione lungo le acque libiche, che ha tempestivamente informato la Centrale operativa di Roma. Sul punto la Guardia costiera italiana ha inviato due navi che, dopo aver raggiunto le due imbarcazioni, hanno tratto in salvo gli occupanti. Le 2 unità della Guardia costiera con a bordo i migranti, sono giunte oggi a Porto Empedocle. Nel frattempo, al confine tra le acque italiane e quelle maltesi, altri 300 migranti sono stati recuperati dalla Guardia costiera, con l’ausilio di un pattugliatore maltese. Per uno di loro, bisognoso di cure mediche, è stato necessario l’intervento dell’elicottero Nemo della Guardia Costiera, decollato da Catania. Inoltre, la nave Fiorillo ha appena ultimato il soccorso di 203 migranti che erano a  bordo di un barcone in avaria. Tra questi, tutti di presunta nazionalità siriana e libanese, anche 25 donne e 37 bambini. I migranti, stremati e disidratati dal viaggio sono stati assistiti e rifocillati dall’equipaggio di nave Fiorillo, che nel frattempo  sta navigando in soccorso di un altro barcone in difficoltà, con a bordo 350 persone. Insomma, un’attività che procede sensa soste. Una corsa contro il tempo.

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