coldiretti campaniaNAPOLI – Sensibilizzare le istituzioni sulla questione Terra dei fuochi e tutelare “il Made in Italy”. Questa l’idea alla base della “Battaglia di Natale”, manifestazione che ha interessato, per due giorni, 450 delegati di Coldiretti Campania a Roma, Brennero e Reggio Emilia.
SALVAGUARE I PRODOTTI CAMPANI – «L’allarmismo che si è scatenato – spiegano il presidente e il direttore di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo – crea enormi danni d’immagine a tutto il Made in Italy e, in particolare, all’agroalimentare che per il nostro Paese è una enorme fonte di ricchezza». A Montecitorio, sotto la sede della Camera, hanno sfilato diversi gonfaloni dei Comuni campani, compreso quello del Comune di Napoli. «Le istituzioni e le autorità preposte – continuano Masiello e Sorbo – devono ridare fiducia ai consumatori rispetto alla qualità e alla sicurezza dei prodotti agroalimentari. Un lavoro che noi stiamo facendo da anni portando sulle tavole degli italiani dei prodotti controllati e garantiti. Proprio per questo chiederemo come intendono fare, in particolare il Corpo forestale dello Stato, per far applicare la definizione precisa dell’origine degli alimenti come anche stabilito dalla legge sulla tutela del Made in Italy.
TERRITORIO A RISCHIO – «Un tesoro – secondo quanto dicono i vertici di Coldiretti- che vale un fatturato superiore ai 266 miliardi di euro e rappresenta oltre il 17% del prodotto interno lordo italiano. La Terra dei Fuochi, spiegano Masiello e Sorbo, è un’area  che comprende  57 comuni (di cui 33 in provincia di Napoli e 24 in provincia di Caserta), con una popolazione residente di 2.405.754 abitanti, il 42% dell’intera popolazione regionale, e una superficie territoriale pari a 1.071 Kmq, l’8% di quella regionale (13.595 kmq). In poco più di un anno la zona è stata interessata da 6.034 roghi di rifiuti e dall’intensificarsi di forme di inquinamento ambientale dovute all’abusivo smaltimento e all’abbandono incontrollato di rifiuti solidi urbani, di rifiuti speciali, pericolosi e non». A Brennero  agricoltori e forze dell’ordine, hanno ispezionato camion merci provenienti dall’estero. Il risultato?  In Italia giungono tonnellate di prodotti che poi vengono venduti come Made in Italy.

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