civileROMA – Scade lunedì 4 novembre il termine per presentare la domanda per partecipare come volontario al Servizio Civile Nazionale ma anche quest’anno non sono ammesse le domande degli stranieri, nonostante il tribunale abbia già bollato come discriminatoria tale esclusione nel 2012. E due associazioni, l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione e Avvocati per niente hanno depositato lunedì un ricorso, sostenendo la richiesta di 4 ragazzi di origini straniera (cingalese, marocchina, ucraina) che, pur residenti in Italia da oltre 10 anni, non possono svolgere il servizio essendo privi della cittadinanza italiana. Ci sarà, dunque, una nuova battaglia legale: a sostegno della loro tesi, Asgi e Apn ricordano la recente apertura del pubblico impiego ai lungo soggiornanti e il fatto che entro Natale l’Italia dovrebbe recepire la direttiva UE 2011/98, che applica ancora più rigorosamente il principio di parità di trattamento tra cittadini e stranieri regolarmente soggiornanti. Il nodo “giuridico” è “il diritto di adempiere un dovere”, sancito dall’articolo 2 della Costituzione (« La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. »). Le due associazioni chiedono «che il giudice riconosca già esistente nel nostro ordinamento questo principio o in subordine rinvii gli atti alla Corte Costituzionale perché decida sulla compatibilità di tale esclusione con i principi di uguaglianza e solidarietà sanciti dagli artt. 2 e 3 della Costituzione».

di Francesco Gravetti

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