1FOGGIA- Sono scesi a più di 60 metri di profondità dalla terra per riscoprire le bellezze del territorio e superare la loro disabilità visiva. Hanno toccato con mano le forme delle stalagmiti, percepito il freddo delle stalattiti, accarezzato le bellezze dei fossili. E nel buio delle viscere del mondo hanno ritrovato tracce di una vista possibile, di percorsi culturali e naturalistici accessibili a tutti. Anche ai non vedenti. Come quelli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della sezione Provinciale di Foggia, che nei giorni scorsi hanno visitato le Grotte di Castellana, oltre tre chilometri di sentiero, di viaggio al centro della terra, che offrono ai turisti uno spettacolo naturale composto da stalattiti, stalagmiti, fossili, canyon e caverne.
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L’INIZIATIVA- Per un giorno, dunque, 25 persone con disabilità visiva hanno potuto toccare con mano il ricco patrimonio naturalistico presente nelle Grotte di Castellana. L’iniziativa è stata promossa dall’U.n.i.Vo.C. di Foggia nell’ambito di “Non Vedenti e Volontari alla Scoperta del Territorio”, un progetto finanziato dal Centro Servizi per il Volontariato Daunia attraverso il bando “Promozione del Volontariato”. Ad accompagnare il gruppo di non vedenti nella particolare esplorazione delle grotte carsiche, tanti volontari da tempo impegnati in attività di socializzazione ed integrazione. Del resto, quella della socializzazione era una delle finalità del progetto nato per «testimoniare ancora una volta l’operato dei nostri volontari da anni impegnati nel sostegno ai non vedenti, per rafforzare l’aggregazione sociale e per sperimentare un percorso di promozione del volontariato» spiega Vito Pacillo, presidente dell’U.n.i.Vo.C. foggiana. E grazie al supporto delle guide del consorzio C.A.S.A., nato per favorire il turismo dedicato ed accessibile, le persone con disabilità visiva hanno vissuto a pieno tutte le emozioni sensoriali che l’ambiente ipogeo garantisce ai turisti. Il tutto, dopo una preparazione alla visita psico-senso-corporea, indispensabile per immergersi nell’ambiente sotterraneo sviluppando i sensi tattili, uditivi, sinestesici utili all’esplorazione.
TURISMO PIÙ ACCESSIBILE- Ma oltre alla scoperta delle grotte carsiche, il gruppo di non vedenti ha visitato un altro dei luoghi più suggestivi della Puglia: Alberobello, che con i suoi caratteristici Trulli fa parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco. Il progetto, dunque, «ha permesso ai non vedenti di fruire di questi preziosi beni naturalistici e storico-artistici attraverso metodologie appropriate ed ha contribuito al superamento dell’esclusione sociale della quale frequentemente soffrono i non vedenti» aggiunge Pacillo. Ma l’esperienza è servita anche per fare il punto della situazione sulla presenza di barriere architettoniche nei siti di interesse culturali. «Abbiamo  incontrato grosse difficoltà durante la visita delle Grotte di Castellana. Anche se la fatica è stata ampiamente superata dalla positività ed unicità dell’esperienza vissuta, va rilevato che è necessario rendere più accessibili le grotte alle persone con disabilità motorie e tra queste rientrano anche i non vedenti, poiché la loro minorazione visiva limita di molto la padronanza motoria.  Ci auguriamo – conclude Pacillo – che a breve qualcosa si muova in tal senso».

di Emiliano Moccia

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