ROMA- La mattina del 18 settembre due attivisti di Greenpeace vengono arrestati mentre protestano contro le trivellazioni petrolifere sulla Prirazlomnaya, una piattaforma di estrazione della Gazprom nel mare di Pechora, al largo delle coste russe. Il giorno successivo la Guardia costiera russa abborda la nave Arctic Sunrise di Greenpeace International, in acque internazionali, arrestando altri 28 attivisti. Martedì la nave arriva nel porto di Murmansk. Mercoledì ha inizio il processo: immediata arriva la notizia della custodia cautelare di due mesi per 22 attivisti, in attesa di ulteriori indagini. Per gli altri 8 il verdetto viene formalizzato nel corso del weekend.
Greenpeace lancia un appello e chiede che tutti gli attivisti trattenuti vengano immediatamente rilasciati e che vengano interrotte le trivellazioni petrolifere nell’Artico. Parte, inoltre, una raccolta firme che raggiunge quota 660mila. Per aderire e firmare clicca qui

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