Action Against Gazprom's Arctic Drilling
 
ROMA – E’ napoletano Christian D’Alessandro, l’attivsta di Greenpeace fermato dalle autorità russe assieme ad altri 29 compagni di avventura, non italiani, dell’Arctic Sunrise. Gli attivisti di Greenpeace si trovavano nella zona artica per protestare contro la piattaforma sovietica Prirazlomnaya della compagnia di Stato Gazprom. Ieri l’irruzione delle autorità russe, attorno alle 17.

L’ABBORDAGGIO – «La Guardia costiera russa – dicono dagli uffici di Greenpeace – ha abbordato l’Arctic Sunrise arrestando i nostri 30 attivisti dopo averli minacciati con le pistole. Dopo aver informato i familiari è stato reso noto il nome di Cristian , napoletano, entrato a far parte dell’equipaggio internazionale delle navi di Greenpeace a inizio 2013, dopo vari anni di volontariato nel Gruppo Locale di Napoli. «Evidentemente, in nome del petrolio si possono commettere le peggiori atrocità -commenta Giuseppe Onufrio, Direttore esecutivo di Greenpeace Italia – Chiediamo un segnale forte del Governo e della politica italiana a difesa dell’Artico, delle libertà e dei diritti civili». Greenpeace chiede il rilascio immediato degli attivisti, con proteste davanti alle ambasciate russe di tutto il mondo e con una petizione online che ha raccolto in poche ore più di 150 mila firme. l.m.
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