plastica mareROMA- Uno spazio di plastica, una piccola isola galleggiante, anche se non ai livelli del plastic vortex dell’ Oceano Pacifico,  ma comunque un grave danno per il nostro mare. Lo rivela un monitoraggio condotto nel mar Tirreno durante i mesi di luglio e agosto 2013 da Goletta Verde insieme all’Accademia del Leviatano lungo 3000 km di mare per un totale di 136 ore di osservazione. Secondo i dati raccolti, infatti, è plastica ben il 95% dei macro rifiuti galleggianti avvistati (ovvero rifiuti di dimensione superiore ai 25 cm). Di questi, circa il 41% è costituito da buste e frammenti vari. In termini di densità e quantità, il settore centro-meridionale del mar Tirreno spicca come l’area più inquinata: sono stati avvistati in media 13,3 rifiuti ogni chilometro quadrato.   Come si spiegano questi dati? L’Italia fino al 2012 era il primo paese europeo per consumo di sacchetti di plastica usa e getta, infatti da noi si consumava il 25% del totale degli shopper venduti nel nostro continente. Percentuale che ora si è drasticamente ridotta dopo l’entrata in vigore del bando sugli shopper non compostabili. Motivo in più per continuare a chiedere a gran voce l’estensione del bando a tutti gli Stati Membri dell’UE. Questo sarebbe un passo fondamentale anche per la tutela della biodiversità marina (ad esempio l’ingerimento di sacchetti di plastica causa la morte di molti mammiferi marini per soffocamento) e per il raggiungimento degli obiettivi di qualità fissati dall’Europa (il raggiungimento di uno stato ambientale “buono” entro il 2020).
 

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