ROMA – Gatti neri uccisi in riti esoterici e satanici durante i plenilunio e nella notte delle streghe di Halloween. Gatti neri, allevati, rapiti ed uccisi per utilizzare il pelo che è facilmente acconciabile per farne pellicce proibite, o colli, o interni per giubbotti e guanti. “Questa è la fine che ogni anno viene riservata a circa 35.000 gatti neri in tutta Italia, circa 5-6000 sono quelli che vengono utilizzati per i riti satanico-esoterici degli oltre 800 gruppi satanisti esistenti nel nostro paese con un totale di circa 600.000 adepti, dei quali, oltre la metà, usa sacrificare animali ed in particolare gatti neri al diavolo”. Così Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa- Associazione italiana difesa animali ed ambiente che per domenica 17 novembre annuncia l’ottava edizione della festa del gatto nero “che celebreremo a Torino, alla diga del Pan Perduto nel Varesotto e nella zona del lago di Bracciano, a Roma, zone considerate ad alta densità di presenza satanista”.
La stragrande maggioranza dei gatti neri rapiti ed uccisi “sono, invece, destinati al mercato della pellicceria abusiva e a basso prezzo- spiega Croce-, molto spesso questi animali vengono rapiti direttamente nelle colonie, specialmente in quelle che si trovano in prossimità dei cimiteri dove vengono spesso poi sacrificati in riti esoterici e messe nere fai da te”.
Infatti, “basta dare un’occhiata agli appelli che ogni giorno girano nei social-network o agli avvisi pubblicati all’interno dei gattili dove si invitano i volontari a verificare in maniera minuziosa chiunque si presenti chiedendo in adozione un gattino nero per capire quanto questo fenomeno forse ancora sottovalutato a livello generale, sia in realtà percepito nella sua totale gravità dagli operatori e dai volontari del settore”, conclude l’animalista.

Agenzia Dire (dire.it)

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