Disoccupati regione palazzo santa luciaNAPOLI – Una scadenza vicinissima e un’estate in mezzo, periodo durante il quale solitamente la politica fa fatica ad essere operativa. Sono gli ingredienti di una ricetta che potrebbe rivelarsi amarissima per i cittadini. A rischio ci sono i servizi sociali e sociosanitari di un’intera Regione. E non perché manchino i fondi. Stavolta, almeno sulla carta, i soldi ci sono. «Le risorse assegnate ai 65 Ambiti territoriali della Campania per la gestione dei servizi sociali a valere sulla prima annualità del nuovo Piano Sociale Regionale 2013/2015 ammontano a 81,6 milioni di euro. Gli Ambiti dovranno ora presentare online entro il 15 settembre i rispettivi Piani di Zona per poter beneficiare dei finanziamenti a loro assegnati». Sono parole di Ermanno Russo, assessore regionale all’Assistenza sociale, a commento del decreto di riparto delle risorse ai Comuni associati in Ambiti per il 2013. Parole pronunciate a fine giugno. A distanza di un mese la strutturazione degli ambiti e la presentazione dei piani di zona appaiono in alto mare. Il 15 settembre è una scadenza vicinissima, ma all’orizzonte si profilano poche novità. I mesi estivi, poi, fanno la loro parte: difficilmente le stanze del potere sono animate in questo periodo. E allora? Per Cgil, Cisl e Uil il caos è dietro l’angolo. I sindacati hanno scritto una lettera aperta ai sindaci della Campania e all’assessore regionale Ermanno Russo dai toni durissimi: «Esprimiamo forte preoccupazione per il futuro delle politiche sociali in Campania, visto il ritardo notevole dell’ adempimento, da parte di molti Comuni, di quanto disposto dalla deliberazione della Giunta regionale sulla modifica degli ambiti e la presentazione dei piani di zona. Molti Ambiti, già dal 1 gennaio 2013 avevano l’obbligo, riunendo il coordinamento istituzionale, di scegliere o confermare il Capofila, individuare il coordinatore di piano, ed emanare i regolamenti necessari al funzionamento dei nuovi ambiti sociali. Nel maggio 2013, i sindacati unitari hanno richiesto a tutti i sindaci un incontro sollecitandoli a rendere noto le proprie decisioni, al fine di dare inizio ad una nuova stagione di concertazione sociale. Ad oggi alcun riscontro è stato dato. Anzi , ci risultano ancora gravi inadempienze, e mancati accordo tra i sindaci»

IL COMMISSARIAMENTO – La mancata costituzione degli ambiti, rende impossibile la presentazione del piano di zona che prevede i servizi sociali e sociosanitari da erogare ai cittadini. Trattasi di servizi sociali di estrema importanza, peraltro già decimati per i bilanci comunali ed erosi da continui tagli. Non solo: se gli ambiti non si costituiscono formalmente, c’è anche il rischio di perdere i fondi del Piano di azione e coesione che il Ministero dell’Interno ha destinato loro per implementare i servizi sociosanitari agli anziani e ai minori. Di qui l’appello dei sindacati: «Richiamiamo tutti i sindaci al senso di responsabilità’ che il ruolo di primo cittadino, attento e difensore dei diritti dei più deboli, impone loro». Sindaci nel caos, Regione che aspetta in silenzio la scadenza del 15 settembre e associazioni abbandonate a loro stesse. Le onlus, i gruppi di volontariato, gli operatori del terzo settore avrebbero dovuto avere un ruolo strategico nella definizione dei piani di zona. Sono loro a stare sul territorio, a conoscere le esigenze e i bisogni. E invece sono pochissime quelli davvero coinvolte: la maggior parte si troveranno a prendere atto di quello che (forse) faranno i Comuni. Intanto il 15 settembre si avvicina. E l’ipotesi che molti ambiti finiranno per essere commissariati perché non riusciranno a presentare i piani si fa tutt’altro che peregrina
di Francesco Gravetti

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