soc_cardPALERMO – Approvato, in giunta comunale,  il bando sulla social card. Decisa, quindi, l’adesione formale al piano nazionale per la “carta acquisti”, la cosiddetta “social card”. Il comune era stato coinvolto, già da giugno dello scorso anno, nella stesura del progetto sperimentale, unitamente alle altre 11 più grandi città italiane.
Il decreto ministeriale, che assegna a Palermo poco più di 6 milioni di euro, prevede che un terzo delle famiglie benefici sia del contributo economico tramite la social card, sia di un progetto personalizzato di presa in carico, finalizzato al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale. Un terzo dei beneficiari avrà invece accesso soltanto al progetto personalizzato di presa in carico, mentre un ultimo terzo delle famiglie incluse nella graduatoria non beneficerà in questa fase di alcuna forma di assistenza diretta pur entrando in un circuito di attenzione da parte dei servizi sociali.
LE DOMANDE- «Pubblicheremo il bando entro pochi giorni – afferma l’assessore alla cittadinanza sociale Agnese Ciulla –. Da mesi la struttura dell’assessorato si è preparata per gestire al meglio tutte le procedure legate alla formazione della graduatoria (ci aspettiamo infatti parecchie migliaia di domande) e, successivamente, gestire le famiglie che beneficeranno del progetto, che saranno tra 1.300 e 1.500».
I REQUISITI- A beneficiare della “social card” saranno famiglie in condizioni economiche e lavorative di estremo disagio, in cui siano presenti dei minori. L’Isee non dovrà essere superiore a 3 mila euro; valore ai fini Ici della abitazione inferiore a euro 30 mila; altri limiti di tipo patrimoniale e reddituale (es. patrimonio mobiliare – conti correnti, etc. – inferiore a 8 mila euro); altri limiti sul possesso di auto e motocicli (es. assenza di autoveicoli immatricolati nei 12 mesi antecedenti la richiesta).
Le condizioni lavorative previste: estremo disagio lavorativo della famiglia (es. disoccupazione di tutti i membri adulti oppure, in caso di occupazione, redditi da lavoro complessivamente inferiori a 4 mila euro nei sei mesi precedenti).
A parità di condizioni, sarà data la priorità per l’accesso alla sperimentazione ai nuclei familiari in almeno una delle seguenti condizioni: disagio abitativo; nucleo familiare costituito esclusivamente da genitore solo e figli minorenni; nucleo familiare con tre o più figli minorenni ovvero con due figli e in attesa del terzo figlio; nucleo familiare con uno o più figli minorenni con disabilità.

di Walter Medolla

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