povertàBOLOGNA– Cresce il numero degli italiani travolti dai debiti impossibilitati nel pagare tasse, multe e imposte. Sempre più immigrati, invece, hanno bisogno di aiuto per l’ottenimento di permessi di soggiorno e umanitari. Sono questi, i dati raccapriccianti emersi dal Rapporto 2012 di Avvocati di Strada, associazione impegnata da anni nella tutela legale gratuita alle persone senza fissa dimora. Le 50 pagine del rapporto “Senza tetto, non senza diritti”, saranno presentate domani a Roma, nell’Aula Agostini dell’Inmp, in via San Gallicano. «E’ un momento importante per la nostra associazione – spiega Antonio Mumolo, presidente di Avvocati di Strada che aprirà il convegno. Il 27 si troveranno a Roma per raccontare le proprie esperienze i coordinatori locali degli sportelli dell’associazione, che racconteranno dei tanti progetti che abbiamo messo in campo per la costruzione di una società più giusta, in cui tutte le persone sono davvero uguali davanti alla legge e tutti i diritti sono ugualmente tutelati».
I DATI- Nel 2012 in Italia sono state 2.575 le pratiche curate da “Avvocati di Strada”, 215 in più rispetto all’ anno precedente. L’incremento, evidenzia il rapporto, è “dovuto a fattori diversi, fra cui senza dubbio l’acuirsi della crisi economica, che ha indebolito ulteriormente le categorie più fragili e ne ha create di nuove”. 6 pratiche su dieci sono di non comunitari, 3  riguardano gli italiani e le restanti ai comunitari. Aumenta anche il numero di pratiche relative al diritto dei migranti per l’Emergenza Nord Africa: sono 472 le pratiche legate alle problematiche per il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno, 443 quelle per la richiesta di asilo politico e protezione internazionale (supporto per la preparazione all’audizione e il sostegno alle domande depositate presso le Commissioni territoriali, ma anche ricorsi contro il diniego della protezione internazionale), 137 quelle per i decreti di espulsione, 73 quelle per la richiesta di cittadinanza. Seguono le pratiche di diritto civile quelle di diritto amministrativo, mentre sono in calo le cause di diritto penale che nel 2012 sono state 254, pari al 10 per cento del totale: erano state 356 nel 2011.
LE PRATICHE- Le pratiche di diritto civile hanno riguardato, in particolare, il diritto alla residenza, il diritto del lavoro, gli sfratti e le problematiche relative alle locazioni, le separazioni e di divorzi, la potestà genitoriale, il diritto alla casa, l’assistenza sociale, le pensioni e l’invalidità. Per quanto riguarda le pratiche di diritto amministrativo, 81 sono quelle relative alle sanzioni per mancanza di titolo di viaggio sui mezzi pubblici, ma risaltano soprattutto le 68 relative alle cartelle esattoriali per il mancato pagamento di imposte, tasse e tributi (erano state 48 nel 2011). «I debiti di questo tipo – affermano i volontari dell’associazione – sono comuni alla maggior parte delle persone che vivono in strada, che non possono pagare e vedono crescere di anno in anno le cifre da loro dovute. Questi debiti sono un ostacolo insormontabile per chi non ha nulla, e molte persone preferiscono rimanere invisibili in strada, senza residenza e senza diritti, per l’impossibilità di pagare questi debiti». Le pratiche di diritto penale hanno rappresentato il 10% dell’attività degli avvocati di strada. Il 15%, invece, riguarda aggressioni o minacce da chi è in strada: “Chi vive in strada – si legge nel rapporto– è spesso vittima di aggressioni perché è debole e indifeso e anche perché considerato ‘colpevole’ di essere povero: ben 38 persone nel 2012 hanno avuto bisogno di una tutela legale perché sono state aggredite, minacciate e derubate”.
I TIMORI- «Sabato parleremo di diritto alla residenza anagrafica e al permesso di soggiorno per motivi umanitari, dei migranti del nord Africa e della disoccupazione che sta colpendo duro e che ci porta ad assistere legalmente sempre più italiani – commenta Iacopo Fiorentino di Avvocati di Strada –. A volte i senza tetto hanno paura che prima o poi qualcuno gli chieda di pagare le multe dell’autobus che negli anni hanno accumulato, e per questo sono incerti perfino sulla possibilità di prendere residenza nel Comune dove soggiornano, noi gli aiutiamo a fare domanda, a richiedere l’accesso ai servizi sociali, e a rateizzare i debiti o se possibile annullarli».

di Sabrina Rufolo

 

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