slaSALERNO- Assistenza sanitaria, supporto psicologico e condivisione. Queste le caratteristiche alla base del progetto “Visnova” presentato ieri ad Angri, in provincia di Salerno, per fornire sostegno ai familiari dei pazienti di Sla (sclerosi laterale amiotrofica),  troppe volte lasciati soli e in “isolamento”.
LE OPINIONI- «Il progetto- commenta Giovanni Russo, sociologo e coordinatore del progetto- è finanziato dalla Regione Campania e, portato avanti dalle cooperative “Cafha onlus” e dall’ “Arca del Cilento, durerà circa un anno. Nel frattempo- continua Russo- noi cerchiamo di stare vicino ai familiari (caregivers) di persone che lottano contro la malattia degenerativa, mediante l’offerta di incontri, supporto, informazione, supporto psicologico, assistenza. I fondi sono pochi-conclude-  le politiche sociali pagano un prezzo molto alto». Grazia Gentile, direttore del Distretto sanitario 61, ha sottolineato come «la vera medicina è il sostegno umano, in primis». Molto forte la testimonianza di Caterina, moglie di un paziente affetto da Sla, presente alla manifestazione la quale ha dichiarato: «Dobbiamo essere forti, certo, ma i momenti bui ci sono. Ci segue l’assistente sociale ma il comune ha fatto poco per noi».
I DATI- Al tavolo dei relatori, tra gli altri, il manager dell’Asl Salerno, Antonio Squillante; l’assessore provinciale alle Pari Opportunità, Giuseppina Esposito;  i diversi referenti dei Piani di zona. Secondo quanto evidenziato da recenti ricerche si è avuta l’idea chiara della situazione: sono 200 i malati di Sla presenti sul territorio provinciale salernitano. Una malattia che, come spiegato, comincia a destare qualche preoccupazione dal momento che le statistiche parlano di un abbassamento dell’età. Se fino a qualche anno fa la Sla colpiva le persone dopo i 50 anni, oggi si registrano casi anche di giovanissimi. Il marito di Caterina, ad esempio, la “donna –testimone” presente alla manifestazione, si è ammalato a 40 anni.

di Rosa Coppola

 

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