Acrobatic Troupes Prepare For 7th China Wuhan International Acrobatic FestivalBARI- Tutela per gli animali e norme più chiare per allestire i circhi. Il sindaco del capoluogo pugliese, Michele Emiliano, sollecitato anche da svariate denunce postate sul suo profilo Facebook, qualche giorno fa ha convocato a Palazzo di Città un tavolo tecnico per discutere sulle autorizzazioni da concedere alle carovane di circensi. Il tema è stato trattato con gli esperti del settore  il cui principale intento è affrontare concretamente le problematiche sugli animali tenuti nelle gabbie per l’intrattenimento del pubblico.
L’INCONTRO- La decisione presa prevede il redigere una appendice al regolamento sulla tutela dei diritti degli animali che riguardi il tema dell’attendamento dei circhi sul territorio cittadino. Il nuovo regolamento sulla tutela degli animali approvato dal consiglio comunale lo scorso 13 dicembre già vieta, tra le altre cose, la messa in palio di animali per giochi e concorsi a premi. All’ incontro hanno partecipato l’assessore all’Ambiente Maria Maugeri, il direttore della ripartizione Ambiente del Comune Vincenzo Campanaro, Francesco Bellino docente di Bioetica dell’Università di Bari, le associazioni animaliste e ambientaliste di Bari Lav, Enpa, Legambiente, Wwf, Collettivo Puglia Vegana. L’amministrazione, che con quest’azione si adegua alle altre città italiane, è vicina da tempo alla tutela degli amici a quattro zampe. Lo si evince dalle ultime iniziative, tra cui le recenti approvazioni del regolamento comunale in materia, la realizzazione del canile sanitario di prossima inaugurazione e l’apertura del cantiere della prima area attrezzata per cani. Tutto è partito nel dicembre 2012 da una mozione presentata dal consigliere Marcello Gemmato per conto de La Foresta che Avanza, gruppo ecologista di CasaPound Italia, e che ha registrato il consenso unanime del consiglio comunale. L’impegno da parte del sindaco, successivo alla votazione del provvedimento, resta dunque, quello di revocare l’autorizzazione all’ occupazione del territorio ai circhi che sfruttano animali nei loro spettacoli, promuovere tale divieto presso tutti i comuni della regione e sensibilizzare i cittadini riguardo le condizioni indegne e contro natura imposte dai circhi agli animali. Una questione annosa su cui si discute in tutto il mondo. Dal Sud America all’Europa sono sempre più i paesi che hanno vietato, in toto o parzialmente, lo sfruttamento degli animali negli spettacoli circensi. In Francia ed Inghilterra il circo senza animali è una realtà.
IN ITALIA- Le proposte di legge in Italia per la progressiva dismissione degli animali e per abolire i sussidi a chi gli animali li sfrutta languono in Parlamento. Ma sempre più amministrazioni comunali stanno adottando provvedimenti atti a vietare l’attendamento dei circhi sul loro territorio. Da qualche mese anche un’intera regione, l’Abruzzo, ha approvato all’ unanimità una risoluzione che impegna la stessa a “porre in essere azioni volte a contrastare l’utilizzo delle specie animali richiamate dalla Commissione Cites (Commissione Scientifica per l’applicazione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione) nell’attività circense, attraverso l’emanazione di una deliberazione che recepisca le linee guida della commissione Cites e attraverso il coinvolgimento dei comuni abruzzesi nell’ emanazione di appositi regolamenti per vietare l’attendamento di circhi e mostre viaggianti con esemplari delle seguenti specie: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci”. Un’ordinanza che regola l’attendamento dei circhi c’è già, è del 2008 e rispetta tutte le normative Cites. Vietare l’attendamento è contro la legge. La legge del 18 marzo 1978 riconosce “la funzione sociale dei circhi equestri” stabilendo per il comune l’obbligo di definire apposite aree per consentire l’allestimento dello spettacolo”. Secondo il sindaco di un comune toscano «i regolamenti fatti dai comuni al fine di impedire al circo di entrare in città sono stati dichiarati illegittimi dal Tar». Quello che può essere fatto sono singole ordinanze, nel caso in cui gli animali siano tenuti male o i circensi non rispettino alcune prescrizioni. In quel caso si può vietare l’attendamento o sequestrare gli animali, e soprattutto scatta il divieto per quel circo di tornare in città per i cinque anni successivi. Per quanto riguarda i controlli nel momento della richiesta di attendamento i circensi devono compilare alcuni moduli, per capire se le condizioni degli animali rispettano quelle dell’ordinanza sindacale, su cui vigileranno la polizia municipale, l’asl e la forestale.

di Mariangela Pollonio

 

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