ROMA- E’ giunta alla seconda edizione, l’iniziativa  che si inserisce nel progetto co-finanziato dall’Unione Europea “Gestione integrale dei rifiuti solidi urbani e risanamento ambientale di tre municipi del Guatemala e Nicaragua” promosso dalla Ong Africa’70. “Lancha Azul 2013”, il campo di volontariato sul lago Atitlán per monitorare le acque lacustri e promuovere iniziative per una maggiore tutela della biodiversità Educazione Ambientale Campi Di Volontariato Cittadinanza Attiva Legambiente fa tappa nel cuore dell’America Centrale, nelle terre dei Maya.IL PROGETTO- Dal 16 marzo al 1 aprile 2013 con l’iniziativa “Lancha Azul 2013”, l’associazione ambientalista sarà impegnata in un campo di volontariato in Guatemala sul lago di Atitlán, una bellezza naturale costantemente minacciata dall’ inquinamento e da una gestione scorretta delle risorse. Qui i volontari del Cigno Verde saranno impegnati in attività di monitoraggio delle acque lacustri e in campagne d’informazione per promuovere una maggiore tutela del lago e della biodiversità. «Lancha Azul – spiega Barbara Meggetto, direttrice di Legambiente Lombardia e responsabile del progetto – vuole essere più di un semplice campo di volontariato, per questo è stata pensata sullo stile di Goletta dei laghi, una delle campagne storiche di Legambiente che punta l’attenzione sulla tutela e il monitoraggio dei laghi. Lo scorso anno qui in Guatemala abbiamo avuto ottimi risultati, siamo stati accolti calorosamente dalla gente del posto con la quale abbiamo iniziato un percorso di educazione ambientale che continueremo quest’anno e che ha come tema centrale la salvaguardia del lago».
LE ATTIVITA’- Durante il soggiorno in Guatemala, grazie all’accordo stipulato con ADECCAP, l’associazione locale che si occupa di ambiente e di salvaguardia della cultura Maya, verranno organizzate diverse attività come la pulizia delle spiagge, la raccolta differenziata dei rifiuti, una passeggiata ecologica; ma anche incontri con le scuole. Il lago di Atitlán è la principale risorsa delle popolazioni locali, salvaguardarlo significa preservare l’ecosistema ma anche la salute dei cittadini, dato che l’acqua inquinata finisce nelle case e sulle tavole degli abitanti dei paesi che si affacciano sul lago, con gravi conseguenze per la salute delle comunità. «La situazione non è ancora compromessa – dichiara Federica Barbera, segretario della rete italiana Living Lakes – Una corretta gestione ambientale può infatti salvare l’intero patrimonio ambientale, valorizzando il paesaggio, la biodiversità e rendendo sostenibili le attività economiche e il turismo locale dato che il lago di Atitlan è uno dei luoghi più turistici del Guatemala. Per questo, con la nostra missione, vogliamo anche promuovere un’idea di turismo sostenibile contribuendo a diffondere una cultura della sostenibilità».

di Mirella D’Ambrosio

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